A PAVIA posa della della prima pietra di un nuovo padiglione del policlinico San Matteo poi ha dato appuntamento ...

«Mi prenoto - ha detto Berlusconi - ad essere qui come responsabile del governo tra tre anni per l'inaugurazione di quest'opera». Così a Pavia. Anche a Roma il premier ha ribadito di essersi prenotato per il 2007. «Avviso l'opposizione: ho parlato con Putin e mi sono fatto spiegare come si fa a prendere alle elezioni il 71 per cento...». È quanto avrebbe detto con tono scherzoso il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel corso della riunione del Comitato interministeriale per la società dell'Informazione alla presenza del ministro competente Lucio Stanca e dei ministri Girolamo Sirchia, Rocco Buttiglione, Maurizio Gasparri e Giuliano Urbani. A quanto si è appreso Berlusconi avrebbe sottolineato ancora una volta la sua preoccupazione per le difficoltà che il governo incontra nel comunicare ai cittadini le cose importanti e positive che sta portando avanti. Infine il premier avrebbe ribadito di voler mantenere l'impegno di ridurre le tasse. A tal scopo avrebbe invitato tutti i ministri presenti a evitare che soldi pubblici vengano dispersi in mille rivoli ottimizzando le spese. Un invito, insomma, a tagliare spese aggiuntive, anche se, fanno notare alcuni partecipanti alla riunione, ciò non intaccherà il programma di informatizzazione della pubblica amministrazione di cui s'è parlato ieri. E ha poi lanciato messaggi sulla «politica del fare» contro quella delle «chiacchiere e degli insulti»: «Purtroppo oggi c'è solo quella delle parole, delle contrapposizioni dialettiche e degli insulti. Provo per questo fatto un sentimento di angoscia perché uno come me vuole essere in un posto di responsabilità solo per il bene dei suoi concittadini». A Pavia il premier ha subito anche una piccola contestazione da parte di alcuni studenti (altri, invece, lo hanno applaudito sventolando la bandiera di Forza Italia) ma nel clima di festa li ha "perdonati" invitando il vescovo a impartire loro la benedizione: «Mi viene di citare il Vangelo - ha detto ridendo - per cui li benedica dicendo: Padre perdona loro che non sanno quello che si fanno». Nel frattempo in Parlamento, dopo cinque mesi di confronto, spesso duro, ma pur sempre di confronto, l'opposizione di centrosinistra ha rotto sulle riforme con la maggioranza, dopo che quest'ultima ha deciso e ieri confermato la propria volontà di contingentare i tempi e approvare il testo entro il 25 marzo. In un'assemblea dei senatori di tutto il centrosinistra, dall'Udeur al Prc, è stato deciso di abbandonare la strategia del dialogo all'insegna della «riduzione del danno» fino ad oggi seguita: d'ora in poi sarà ostruzionismo e partirà anche un'iniziativa fuori dalle aule del Parlamento per denunciare la situazione al Paese.