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MARGHERITA BONIVER

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«Il fronte della cooperazione rimarrà ancora compatto»

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Il sottosegretario Boniver prenderà anche parte a una riunione organizzata dalla ministra degli Esteri svizzera per elaborare una riflessione comune sui diritti fondamentali delle donne e sul flagello rappresentato dalla violenza contro le donne. A margine della sessione, Boniver avrà inoltre una serie di incontri bilaterali con numerose personalità di governo fra le quali i ministri degli Esteri dell'Armenia e del Vietnam, i ministri per i Diritti umani dell'Iraq, del Marocco e dello Yemen e il sottosegretario americano per gli affari internazionali di portata globale. Cosa pensa della decisione del nuovo premier spagnolo rispetto alla partecipazione alla missione militare in Iraq? «Dal punto di vista generale stimo che le cose vadano vagliate con attenzione. Zapatero è persona che non conosco personalmente ma di lui tutti parlano di persona equilibrata. Il primo impatto con le prime dichiarazioni sul ritiro dei soldati dall'Iraq certo ha lasciato sconcertati.La successiva lettura dimostra una posizione piena di equilibro. Questo rafforza quanto dice il nostro presidente Ciampi. L'unità dell'Europa è una forte garanzia contro il terrorismo». Cambierà qualcosa nei rapporti tra Italia e Spagna? «Ci mancherebbe. Stiamo parlando di processi politici molto maturi, tra democrazie consolidata. La Spagna ha un ruolo forte con una grande capacità organizzativa». Pensa che il ritiro alla data del 30 giugno possa creare problemi alla coalizione? «Rompere il fronte sarebbe molto pericolo. L'impegno della cooperazione internazionale per la ricostruzione dell'Iraq non deve fermarsi. Dobbiamo aiutare gli iracheni a riacquistare piena sovranità dopo aver subìto per trenta anni la brutale e sanguinaria dittatura di Saddam Hussein». L'altro fronte della lotta al terrorismo è l'Afghanistan. «Un altro punto di contatto con la Spagna che con noi condivide lo sforzo di aiutare questo embrione di democrazia che sta nascendo in Afghanistan. Italia e Spagna sono presenti con i loro soldati a Kabul in ambito Isaf. Il prossimo 31 marzo poi ci sarà a Berlino un altro vertice dei Paesi donatori per continuare a sostenere il processo di democrazia e rinascita dell'Afghanistan e lì l'Europa giocherà ancora una volta un ruolo importante». In Afghanistan dovranno partire anche i Prt, provincial reconstruction team. «L'annuncio sarà dato prima della conferenza di Berlino.Quindi tra breve. Ci sono stati degli intoppi burocratici-militari ma l'annuncio è imminente. E la nostar partecipazione è già garantita».

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