«Fassino e Rutelli i presenzialisti della Rai

Berlusconi ne ha messe insieme solo quattro. Insomma «a Fassino e Rutelli che si stracciano le vesti e strepitano contro l'occupazione delle Tv da parte del premier, rispondono le cifre. Sono loro a occupare le Tv. Ma Fassino e Rutelli conoscono il sentimento della vergogna?» L'interrogativo viene dal portavoce del presidente del Consiglio, Paolo Bonaiuti, sostenuto dal capogruppo di Forza Italia in Vigilanza Giorgio Lainati: «I dati su Fassino e Rutelli sono l'ennesima conferma che non esiste nessun regime dominante sull'informazione del servizio pubblico. Hanno descritto una Italia inesistente. Hanno gridato alla emergenza informazione. Ora vengono miseramente sbugiardati». Anche il senatore Renato Schifani sottolinea che «le cifre ricordate da Paolo Bonaiuti, parlano chiaro: i leader dell'Ulivo hanno occupato la Rai. Non sono più i tempi della presidenza Zaccaria, quando di Berlusconi non si parlava per le sue modeste presenze televisive, ma esclusivamente per coprirlo di calunnie mirate e volute - argomenta - Certo, se il metro di valutazione fosse quello della qualità, non c'è dubbio che ogni apparizione di Berlusconi ne vale dieci delle loro, ma la legge sulla par condicio, voluta dall'Ulivo, stabilisce regole sui tempi non sull'attendibilità». La lettura dei dati di Bonaiuti al Tg1 ha scatenato la reazione di Giorgio Merlo (Margherita), membro della Commissione di vigilanza, per il quale «Bonaiuti non è autorizzato a fornire dati falsi senza la controreplica dell'opposizione usati nel tg per lanciare Porta a Porta, la cui elaborazione spetta esclusivamente alla Vigilanza, all'Authority e alla Rai». Il direttore del Tg1, Clemente Mimun ha replicato sottolineando che l'on Merlo sbaglia tre volte «perché il Tg1 non trasmette veline di nessuno; perché avrebbe potuto replicare al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e non, inopinatamente, al sottoscritto; perchè, ammesso che la notizia trasmessa dal Tg1 fosse un lancio di Porta a Porta, dimentica che l'ospite di Bruno Vespa era il leader della Margherita Francesco Rutelli».