Fini: «Con il dialogo si rilancia l'economia»
Da Ancona, ddove il suo partito è sceso in campo al fianco delle famiglie e contro il carovita, il vicepremier annuncia: «L'economia può essere rilanciata con una stagione di dialogo, che non è nostalgia consociativistica». E detta la linea del partito in via delle prossime elezioni. Sviluppo con il dialogo. «An - ha spiegato - con la verifica non chiedeva certo qualche poltrona o ministro in più, bensì voleva evidenziare la necessità di un passaggio da una politica di rigore finanziario a una politica di sviluppo e ripresa». Fini ha quindi sottolineato la necessità di mettere a punto una nuova politica dei redditi: «Attraverso il dialogo con le parti sociali - ha detto - il Governo deve porsi il problema». Nuova politica dei redditi. Così il leader di An lancia la proposta del suo partito all'Esecutivo: «Nuova politica dei redditi vuol dire rompere il tabù che salari e stipendi debbano essere determinati solo dal contratto nazionale. Occorre invece - ha spiegato - prevedere che una quota dei salari derivi da contratti territoriali, per fare in modo che l'inflazione venga contrastata da una loro flessibilità. Non si tratta delle vecchie gabbie salariali - ha specificato - ma del rispetto delle diversità territoriali». Scioperi inutili. Poi, rivolto a sindacati e opposizione ha ricordato che «dire no alla riforma delle pensioni vuol dire negare il diritto di averla ai nostri figli» e che «manifestazioni, proteste e scioperi sono tutti legittimi, ma non servono a risolvere i problemi. La sinistra non si illuda - ha aggiunto - pensando che delle piazze gremite possano governare». I sondaggi: An cresce. «I sondaggi danno An in crescita, con buona pace di gufi e cornacchie. Gli avversari sono all'esterno. Noi i voti li vogliamo togliere non agli amici, ma al centro-sinistra». E La Russa aggiunge: «Il partito è in salute» Non ne posso più del catastrofismo. «Non ne posso più del catastrofismo di Fassino, che peraltro è agevolato in ciò anche dal fisico». Per questo Fini vuole lanciare un'«operazione verità, di controinformazione per far capire agli italiani che cosa sta veramente succedendo nel Paese». Troppe commistioni nel credito. «Le banche a volte sono in commistione con la grande industria e ciò non depone a favore della trasparenza. Le banche - ha detto - devono essere trasparenti». Sinistra in crisi regressiva. «I nostri avversari sono vittime di una psicologia regressiva, che li sta riportando allo stadio infantile. Prima hanno iniziato a fare i girotondi e adesso vanno in triciclo. Dopo il voto li manderemo a giocare a nascondino». E scherzando ha aggiunto: «Accetto scommesse che arriveremo alla fine della legislatura».