Ma dai Ds arriva la bocciatura: «Ci sta sfidando» La pasionaria Bindi prepara la guerra delle donne
La Margherita è permanente, non è transitoria. Quindi tutta questa grande discussione sul partito riformista, su una lista unitaria che contiene un progetto, mi pare che qui venga seppellita». Ma fuori dell'Ulivo la polemica si fa più aspra. Oliviero Diliberto (Pdci), presente a Rimini,: «Restano dei punti di dissenso molto forti sulle questioni sociali, ed istituzionali, sulla giustizia e soprattutto per via della richiesta che Rutelli ha fatto al governo di aprire una interlocuzione: questo - conclude - non mi trova assolutamente d'accordo. Una trattativa con Berlusconi non si deve aprire». Stesse parole anche da Antonio Di Pietro. Mentre Fausto Bertinotti (Rifondazione), anche lui presente, aggiunge: «Mi sembra francamente difficile costruire una convinta unità di tutte le forze del listone come si è visto alla prova dell'Iraq nei giorni scorsi. Certo non riesce su questo profilo ad essere convincente per noi e quindi c'è un grande lavoro da fare». Doo aver ascoltato le parole del leader margheritino, arriva anche una stroncatura di Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi): «Nella relazione di Francesco Rutelli hanno avuto ben poco spazio i temi dell'ambiente. Merita apprezzamento il riferimento allo spirito unitario, ma ci sono ancora delle ombre sugli aspetti europei». Tra gli ospiti c'erano anche Violante e Angius dei Ds, il candidato sindaco di Bologna Cofferati, il leader della Cisl Pezzotta che parlerà oggi e Luciana Sbarbati (repubblicani ulivisti). Nella prima giornata di congresso, non manca una polemica interna sulla scarsa presenza di donne negli organi dirigenti, sollevata da Rosy Bindi, che chiede che tra i 9 membri dell'ufficio di presidenza tre siano donne. Ma al di là di questo, le diverse anime del partito, «mariniani» e «prodiani» appaiono soddisfatte del clima interno, più unitario - dicono - di quanto si sperasse alla vigilia. Peraltro ciò non impedisce alle varie componenti di sottolineare il proprio peso nei vari organismi, cosa che garantirebbe una gestione collegiale e non personale del partito. Oggi sarà il grande giorno di Romano Prodi. Il presidente della commissione europea arriverà a Rimini anche se non è ancora chiaro se il leader «occulto» dell'Ulivo prenderà la parola oppure resterà ad ascoltare.