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Fini: «Non si capisce chi guida»

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«Fassino si era autoproposto come competitore nel dibattito - ha detto il vicepremier -; Rutelli era il candidato alle ultime elezioni e ora Prodi sembra essere il nuovo leader. Sembra...». In generale tutto il centrodestra va all'attacco del discorso di Rutelli. «Con questa impostazione non è possibile nessun dialogo» afferma il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi (presente al congresso). «È stato - osserva - un bruttissimo discorso. Non conteneva alcun tipo di ragionamento politico, ma soltanto un unico grido bestiale: battere, battere, battere, liberare il Paese cacciando il governo che ha ricevuto il consenso dalla maggioranza degli italiani». Sulla stessa falsariga altri esponenti di Forza Italia come Schifani, Leone, Vito e la Bertolini. «La tiepida relazione di Rutelli non porta novità. È un partito ancora antiberlusconiano a testa bassa, polifonico, da una parte laico e aristocratico nella componente diniana, dall'altro zeppo di cattolici che vogliono allearsi con Bertinotti». È il giudizio del vicepresidente dei senatori di An Luciano Magnalbò, che rappresenta il suo partito al congresso di Rimini. Da registrare infine la replica di Marco Follini all'invito, (che contiene anche un riconoscimento) rivolto da Rutelli all'Udc ad opporsi nella Cdl ad ogni tentativo di stravolgere la Costituzione. «Se ci sono da difendere i valori della Repubblica, noi siamo in prima fila e non da oggi» ha detto il leader dell'Udc, che non era presente al congresso, mentre invece c'era il presidente della Camera, Casini. Follini però, aggiunge: «Se parliamo di riforme, stiamo cercando di correggere quel brutto pasticcio che il centrosinistra ci ha lasciato in eredità la scorsa legislatura». Arriva invece un apprezzamento seppur non da un esponente del centrodestra come il senatore a vita Francesco Cossiga, recatosi di proposito al congresso della Margherita: «Ho visto un tentativo onesto di darsi un'identità. Credo che comprenderò di più il congresso dei Ds».

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