Carra scatena la rissa, poi si scusa
In un atmosfera già carica di tensione esplode improvvisa la bagarre in aula quando prende la parola Enzo Carra, responsabile informazione della Margherita, che improvvidamente accosta i due fatti parlando dei rischi che si corrono quando c'è chi «vuole disunire il paese». Carra non riesce a completare il suo ragionamento, di cui tutti colgono chiaramente solo il riferimento ad Umberto Bossi. Immediata la reazione di due deputati leghisti, Federico Bricolo e Luciano Dussin, che si avventano con decisione su Carra. Carra aveva polemizzato pronunciando le parole incriminate: «Proprio questa mattina leggiamo dalle agenzie che il leader della Lega Bossi, è caduto vittima di un infarto. Credo che tale coincidenza ci debba far riflettere su come vada preservato questo paese da chi lavora o ha lavorato in passato per la disunione del paese che porta soltanto dolore e morte...». La voce del deputato della Margherita viene sopraffatta dalle proteste e la seduta viene sospesa. Il presidente Casini cerca di mettere ordine e riceve nel suo studio il capogruppo della Margherita Castagnetti con Carra, quindi il capogruppo leghista Cè. Rientra in Aula e torna sull'incidente: «Chiedo per senso di responsabilità istituzionale ai capigruppo di non aprire su di esso una discussione perchè sarà adeguatamente valutato dall'ufficio di presidenza». Ma sulle agenzie già fioccano gli attacchi furibondi da parte della Cdl all'indirizzo dell'esponente della Margherita. Così Storace: «Da Carra un attacco sciagurato». Durissimo anche La Russa: «La frase di Carra è incommentabile». Passa un'altra ora e arriva la lettera di scuse, già annunciata da Casini, di Enzo Carra al capogruppo del Carroccio Alessandro Cè. Ma se in Parlamento la vicenda si può considerare conclusa, lo stesso non vale per il «popolo padano». Per tutto il pomeriggio Radio Padania viene tempestata da telefonate di simpatizzanti leghisti inferociti contro Enzo Carra. .