Bossi fermo un mese, la Lega a Maroni Insufficienza cardiaca per il Senatùr, che migliora: nel fine settimana si scioglierà la prognosi
La guida politica della Lega sarà presa da Roberto Maroni, mentre quella organizzativa da Roberto Calderoli. Sono questi i primi effetti del malore accusato dal Senatùr ieri mattina: malore che ha tenuto in ansia il mondo politico e soprattutto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Al quale è stato comunicato il nuovo assetto del Carroccio solo per le emergenze dei prossimi giorni. Anche perché sono in molti a credere che Bossi non seguirà molto i consigli dei medici - che potrebbero sciogliere la prognosi nel fine settimana - e tornerà presto a tuffarsi nell'agone politico. Cosa è successo al condottiero della Lega? Il ministro delle Riforme ha cominciato a sentirsi male l'altra sera quando ha rinunciato ad accompagnare i figli a vedere una partita di basket. Nella notte la situazione è peggiorata, Bossi era a casa sua a Gemonio, nel Varesotto, respirava a fatica e all'alba è stato necessario chiamare il 118. Un'ambulanza lo ha portato in un ospedale nel vicino paesino di Cittiglio. Poi alle nove è stato trasferito d'urgenza al nosocomio il Circolo di Varese. Le sue condizioni sono apparse subito gravi. Si sono diffuse voci di un infarto, poi smentite. La diagnosi del primario di cardiologia Jorge Salerno Uriarte, di orgine paraguaiana è stata: insufficienza cardiaca con edema polmonare. In pratica, il ventricolo sinistro del suo cuore non pompa sangue a sufficienza. Ad allarmare è stato anche il fatto che Bossi ha già avuto un infarto, il 16 dicembre 1991. Ma a metà giornata sono poi cominciate ad arrivare notizie più rassicuranti. Il direttore generale dell'ospedale ha detto che la situazione era grave ma che Bossi non era in pericolo di vita. È stata esaminata la possibilità di un intervento poi scartata. Le parole più confortanti sono venute proprio dal primario: «Quello del ministro Bossi è un cuore scompensato, adesso attenderemo 72 ore e si farà un adeguato trattamento in questa fase, ma ritengo che dovrebbe uscire bene da questa esperienza». La situazione s'è fatta più tranquilla nel corso della giornata soprattutto via via che giungevano le dichiarazioni degli esponenti leghisti che gli avevano fatto visita al loro leader e che parlavano di un quadro in miglioramento. Il malore, ha spiegato ancora il primario, è «conseguenza inevitabile» di una «ipertensione arteriosa trascurata per molti anni», senza assumere farmaci e conducendo la vita stressante di un leader politico. L'ultimo bollettino medico, diffuso intorno alle 18, parlava di «un quadro clinico ed emodinamico stabile», il che «è un dato assolutamente positivo», come ha riferito il direttore sanitario dell'azienda ospedaliera, Stefano Zenoni. Nel frattempo messaggi sono arrivati da tutto il mondo politico. Nazionale e locale, di destra e di sinistra, dal Nord e dal Sud. Da tutti, eccezion fatta per Enzo Carra (ne riferiamo a parte). Radio Padania, l'emittente della Lega, è stata presa d'assalto e il quotidiano leghista La Padania nell'edizione di oggi avrà un eloquente titolo: «Forza Umberto». Forse per tutti valgono le parole del presidente del Lazio Francesco Storace, che aveva quasi diffidato Bossi dal presentarsi a Roma per una manifestazione, poi disdetta, della Cdl. Storace ha lanciato a Bossi il suo messaggio di pace ma in romanesco: «Umbè, fatte vedè».