RECORD DI CITAZIONI
È L'Unità di Furio Colombo ad avere bisogno di una mano per essere liberata dal giogo impostale da Silvio Berlusconi. Ormai è certo: il presidente del Consiglio non controlla solo direttamente tre reti tv e la Mondadori e indirettamente la Rai e Il Giornale. Ha messo le mani anche sul principale quotidiano dell'opposizione. Lì ogni riga è una citazione delle gesta del premier. Roba da fare andare su tutte le furie i poveri Piero Fassino e Romano Prodi, la cui presenza è ormai ridotta al lumicino. Negli ultimi sei mesi, come mostra la tabella nella pagina, Berlusconi ha potuto contare su 292 articoli dell'Unità. Il prossimo leader dell'opposizione, Prodi, si è dovuto accontentare di quasi un terzo dello spazio, altro che lodo Zaccaria. Per lui 108 articoli, e sono compresi anche quelli più che istituzionali che lo riguardano come presidente pro tempore della Commissione europea. E Fassino, che in fondo dell'Unità dovrebbe essere fra i maggiori azionisti di fatto, assicurandone la maggiore entrata con il contributo pubblico? Per lui solo 99 articoli. Pochi più dei 91 che si è meritato il vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini. Osservata con la fredda logica dei numeri, l'Unità sembra davvero un giornale ormai preso in ostaggio dal governo. Sì, perchè su quelle colonne un Francesco Rutelli vale (59 articoli) come un Giulio Tremonti (56 articoli) e appena più di un Maurizio Gasparri (48), un Umberto Bossi (47) e una Letizia Moratti (46). Autorità a parte, perfino un Marco Follini (41) sul giornale dell'opposizione vale più di Luciano Violante, capogruppo dei Ds alla Camera (30). E Violante supera solo di qualche incollatura il ministro leghista Roberto Maroni (28) e addirittura il portavoce e coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandor Bondi (22). Quasi scomparsi invece gli alleati dei Ds a sinistra, qualche articoletto appena per Pierluigi Castagnetti, Alfonso Pecoraro Scanio, Enrico Boselli, Armando Cossutta e Oliviero Diliberto. Ma senza Berlusconi in edicola invece dell'Unità andrebbe un foglietto ciclostilato. Sembra impensabile infatti che il povero Colombo riesca a riempire le pagine del suo giornale facendo a meno delle 7.425 citazioni di cui ha goduto il presidente del Consiglio in questi sei mesi. Circa quattro volte quelle in cui è comparso il nome di Fassino (1.742 citazioni). Senza Berlusconi non esisterebbe la facsia rossa sotto la testata (quasi sempre si citano sue parole). Non si potrebbe aprire il politico, la sezione economica, quella degli spettacoli (un tripudio durante il Festival di Sanremo), quella sportiva (eh, il Milan di regime...).