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Elicotteristi «ribelli», due generali ascoltati dalla Procura militare

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Nei prossimi giorni saranno sentiti i piloti e le altre persone coinvolte. Il procuratore, dopo aver acquisito gli atti dell'inchiesta interna fatta dall'Esercito sui quattro piloti «disobbedienti», ha così cominciato a raccogliere le testimonianze per avere un quadro chiaro della vicenda. I primi ad essere sentiti sono stati i comandanti da cui dipendono i quattro, che hanno condotto un'inchiesta tecnico-disciplinare che si è conclusa con delle sanzioni. Tutti gli atti dell'inchiesta interna sono stati consegnati alla procura militare. Il procuratore Intelisano ha esaminato gli atti ed ha ritenuto di dover convocare i generali, anche per avere chiarimenti tecnici e precisazioni sul materiale consegnato. Dal Governo arrivano rassicurazioni. La situazione relativa alla sicurezza dei nostri elicotteri impegnati in missioni all'estero, ha detto il sottosegretario alla Difesa, Salvatore Cicu, è «sempre stata sotto controllo» ed i mezzi hanno tutti una «funzionalità standard rispetto alle missioni che devono affrontare». Se ci fosse stata una «qualsiasi carenza» o una «qualsiasi situazione di non funzionalità, di degrado o di mancanza di sicurezza», ha precisato ancora Cicu, «sarebbero stati i comandanti in loco i primi a rilevarlo». Sulla vicenda è intervenuto anche il generale Luigi Caligaris. «Conosco - ha osservato - per ricche esperienze passate con reparti elicotteri e successivi incontri con loro, la loro professionalità, il loro spirito di corpo; mi è quindi difficile credere che alcuni possano aver rifiutato, per codardia, di volare, affrontando il duplice e drammatico trauma d'una vertenza con la giustizia e soprattutto con la loro casa madre, l'esercito». Il generale invita quindi ad evitare di «destare ulteriore inquietudine fra i militari e non solo. Cerchiamo di saperne di più, prima di sputare sentenze».

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