Rai, niente accordo sulla par condicio
Il consiglio poi non accoglie la proposta dell'Annunziata di sottoporre la par condicio alla Vigilanza, giudica decisamente «sbilanciati» «Ballarò» e «Lunedì d'Italia» e propone anche un criterio «misto» per la par condicio in periodo elettorale. La decisione finale è stata rinviata alla prossima settimana, ma non c'è ancora accordo su informazione e politica. Il presidente Annunziata, in rigoroso silenzio mentre si parlava di Sanremo e di «Belli per sempre», è invece intervenuta sulla par condicio. Ma le posizioni restano lontane. Lucia insiste sul 50% in tutte le trasmissioni, seguita pare dal consigliere Rumi, mentre Cattaneo, all'estremo opposto, privilegia il criterio dei tre terzi ovunque. In mezzo stanno gli altri consiglieri (Petroni e Alberoni più vicini all'ipotesi di Cattaneo) che hanno subito bocciato l'intenzione dell'Annunziata di consultare la Vigilanza. «Il criterio giusto lo troveremo all'interno del consiglio - sottolinea Marcello Veneziani - non ci si può affidare ad un principio rigido, secondo noi l'approccio più saggio sta nel mezzo e va valutato volta per volta asseconda della situazione. Se si affronta un tema generale va benissimo riservare il 50% alla maggioranza e il 50% all'opposizione, se invece si parla di un progetto del governo allora ci si dovrebbe basare sulla regola francese dei tre terzi». Nonostante il parere contrario del consiglio pare che la presidente abbia ugualmente l'intenzione di avviare consultazioni informali con la Commissione di Vigilanza e con l'Autorità per le Comunicazioni per avere maggiori informazioni sulle regole da applicare. Veneziani ha poi criticato la puntata di Ballarò «dedicata alla riforma della scuola, con il ministro Moratti in qualche modo processata, e l'esordio di "Luned'Italia" di Antonio Socci, che è apparso squilibrato nelle sue componenti, in quanto non erano rappresentate molte aree culturali». Sul programma di Socci, in particolare, è stato sollevato anche l'allarme ascolti. Il tema caldissimo di «Belli per sempre» sembra ormai destinato ad essere archiviato. Le polemiche suscitate da «Bisturi» di Mediaset, hanno indotto il Cda Rai a tirare il freno su «Extreme Makeover», programma statunitense, che Raidue dovrebbe riprendere a mandare in onda (dopo un'unica puntata andata in onda a febbraio) in versione tradotta dall'inglese e intitolata «Belli per sempre». Nella riunione il consiglio ha infatti approvato una delibera in cui invita il dg a controllare che la programmazione Rai «eviti questo tipo di sensazionalismi». E Cattaneo ha deciso prima di sposarlo in seconda serata e poi, a quanto pare, di cancellarlo del tutto. Sull'eventuale ritorno, infatti, le polemiche si sono scatenate lo stesso. «Eventuali sillogismi di "Belli per sempre" a "Bisturi" saranno denunciati direttamente al Quirinale», afferma Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio dei minori. «Siamo all'ennesima dimostrazione che Rai e Mediaset non si fanno concorrenza puntando sull'inventiva e sulla creatività degli autori, ma sui cloni tratti da prodotti preconfezionati importati dall'estero. Al servizio pubblico serve, e in fretta, un lifting delle idee». È invece il commento di Michele Bonatesta, membro della commissione di Vigilanza sulla Rai. Mentre il direttore di RaiDue Marano, già disperato per il flop di Socci, sperava di «rifarsi» con il 20% di «Belli per sempre». Ora aspetta il verdetto ufficiale di oggi. Ma già pensa ad un «risarcimento» con le repliche di «Commesse». Giu.Cer.