Pensioni, si riparte ma se ne riparla ad aprile
Il testo approda in aula al Senato ed è subito rinvio. Il governo manda un messaggio in Europa
Per decisione della maggioranza, infatti, vi tornerà il 19 aprile, mentre da domani pomeriggio riprenderà il suo esame in Commissione Lavoro. Intanto, mentre il ministro del Welfare Roberto Maroni definisce «molto interessanti» alcuni emendamenti presentati dall'opposizione («li stiamo valutando»), i sindacati - alla vigilia dell'assemblea dei delegati che proclamerà il quarto sciopero generale contro questo Governo - ribadiscono come per loro la riforma, anche nella sua ultima versione, sia «inaccettabile». Dunque, per la delega previdenziale quello di ieri è stato un passaggio in aula simbolico, fortemente voluto dal Governo, che ha inteso soprattutto dare un segnale all'Europa, per dimostrare che l'Esecutivo è più che mai determinato nell'approvare la riforma in tempi brevi. Appena approvato il nuovo calendario dell'aula di Palazzo Madama, però, è stata la stessa maggioranza a chiedere l'immediata sospensione dell'esame del provvedimento e il suo rinvio in Commissione Lavoro. «Visto che l'aula sarà impegnata per qualche settimana su altri fronti, tra cui la riforma costituzionale - ha spiegato il presidente della Commissione, Tomaso Zanoletti - il ritorno in Commissione della delega previdenziale servirà per non perdere tempo, per terminare il nostro lavoro e per apportare miglioramenti al provvedimento». La Commissione avrà quindi un mese per portare a termine il suo compito, visto che dall'8 aprile il Senato dovrebbe fermarsi per le vacanze pasquali e il 19 aprile sarà il primo giorno della ripresa dei lavori. «Credo - ha detto Zanoletti - che in questo lasso di tempo ce la faremo a chiudere la partita». Molto critica su quanto accaduto in Senato l'opposizione, che si è espressa contro il cosiddetto incardinamento della riforma previdenziale in aula e ha accusato il Governo e la maggioranza di esporre l'Italia «all'ennesima figuraccia in Europa». Quello di portare il provvedimento in aula e poi di riportarlo subito in Commissione «è un giochino ingannevole e penoso», ha detto intervenendo in aula il presidente dei senatori dei Ds, Gavino Angius, per il quale per l'Esecutivo la riforma delle pensioni «è solo uno spot europeo». «La riforma - ha aggiunto Angius - viene sottratta alla Commissione che non ha potuto esaminarla per essere "incardinata" in aula per poi tornare in Commissione».