Parmalat, sulle tracce del tesoro Francesca da oggi trasferita a Bologna per altri interrogatori
Si tratta di un lavoro complesso, avviato la scorsa settimana con discrezione dai militari delle Fiamme Gialle, che stanno cercando così di risalire al tesoro occultato con i milioni di euro volatilizzati dai bilanci del gruppo di Collecchio. Si tratterebbe di beni anche intestati a parenti degli indagati, a prestanome, o ad amici fidati: beni che la Guardia di Finanza sta controllando con attenzione, per ricostruirne il percorso di acquisizione. Gli accertamenti della Guardia di Finanza si muovono in quel filone d'indagine che, fin dai primi giorni del crac, era stato battezzato come «la caccia al tesoro di Tanzi». E ora i militari sono riusciti a identificare appunto alcuni investimenti probabilmente utilizzati per far fruttare le somme illegalmente sparite dai conti della società. Proprio venerdì scorso il Procuratore di Parma, Vito Zincani, aveva fatto sapere che la Procura sarebbe intervenuta con una memoria di comparizione nel giudizio civile avviato dal commissario straordinario Bondi, che ha presentato al Tribunale in via cautelare la richiesta di sequestro conservativo dei beni di 27 ex amministratori, sindaci, revisori e di alcuni consulenti del gruppo di Collecchio. «La Procura ha deciso di intervenire nell'azione civile - aveva spiegato Zincani - perché è evidente in questo caso il pubblico interesse. Depositeremo la memoria e ci riserviamo di produrre altra documentazione. In questo caso è fondamentale l'intervento, perché la Procura possiede documenti che non sono nella disposizione di altri». Poichè per tutti quei beni che la Guardia di Finanza riuscirà a identificare, dimostrandone il legame con il patrimonio di Calisto Tanzi o degli altri indagati, Bondi potrà chiedere il sequestro al Tribunale civile, in vista del giudizio di merito. Intanto, a Milano si chiude il cerchio attorno al gruppo di persone indagate nell'inchiesta Parmalat nei confronti delle quali la Procura chiederà, entro la fine di marzo, il giudizio immediato. Oggi partiranno infatti gli ultimi inviti a comparire predisposti dai magistrati milanesi. A riceverli saranno tre ex sindaci di Parmalat Finanziaria. Allo stato, dunque, sembra improbabile che gli inquirenti riescano a includere banche o banchieri nel lungo elenco di persone per le quali hanno raggiunto quella prova evidente che consente loro di chiedere un processo con rito immediato. Entro oggi Francesca Tanzi, figlia dell'ex patron della Parmalat, sarà trasferita nella sezione femminile del carcere bolognese «Dozza». Dal 17 febbraio, giorno in cui era stata arrestata insieme al fratello Stefano e ad altre sei persone, Francesca Tanzi è rinchiusa nel carcere di via Burla a Parma. La figlia di Calisto è coinvolta nell'inchiesta con l'accusa di presunte distrazioni dalla Parmalat, soprattutto verso il settore turistico del gruppo.