Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Parmalat, il riassetto avanti a piccoli passi

default_image

  • a
  • a
  • a

A quanto spiegano fonti che preferiscono non essere identificate, sarebbe vano ora aspettarsi la presentazione di un piano completo, tutto in una volta. Si mira piuttosto a un lavoro graduale, a piccoli passi, in stretto raccordo con il ministro delle Attività produttive Antonio Marzano, in modo da recepire i suggerimenti e le indicazioni del ministro, cui in definitiva spetta l'ultima parola e che sceglierà come rendere pubbliche le informazioni. Il metodo ha appunto il pregio, per Collecchio, di minimizzare il rischio di stop e di marce indietro. Nell'intricata vicenda Parmalat, va però ricordato, le condizioni variano spesso e quanto oggi viene escluso potrebbe tornare d'attualità domani. Basti ricordare che il piano Bondi, a dicembre, veniva previsto entro fine gennaio: siamo a marzo e ancora non si è concretizzato. Dal punto di vista industriale, l'attività in Italia prosegue: dall'inizio dell'anno le quote di mercato hanno registrato una sostanziale tenuta, con punte positive nel core business, ossia latte, sia fresco che a lunga conservazione, e yogurt. Maluccio, invece, ma non è una novità, le merendine e i prodotti da forno, che sono stati più volte indicati come probabili candidati alla dismissione. La produzione dei succhi di frutta, invece, è ripresa in modo regolare, dopo gli intoppi subiti da qualche stabilimento al Sud. All'estero, la situazione è molto diversa: se Canada, Sudafrica e Australia tengono, gli Usa vanno bene nel latte, meno nei prodotti da forno. In Sudamerica la situazione è invece lontana dalla normalità, specie in Brasile, dove i rapporti con i fornitori, i creditori e il governo sono tutt'altro che idilliaci. Per il comitato creditori, chiesto da Bondi per avere un interlocutore certo, nulla è ancora stato concluso. Si sta comunque lavorando alla questione, mentre le banche, prima di dare la loro adesione, chiederebbero tutele e garanzie e un quadro normativo certo. Le linee guida del piano dovrebbero essere quelle note, dal punto di vista geografico: concentrazione su latte e latticini in Italia, all'estero si punta a tenere Australia, Sudafrica e parte del Nordamerica.

Dai blog