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Cade un altro tabù: in Trentino sì a quello edilizio

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Ma l'approvazione ha creato spaccature nella maggioranza di centrosinistra: dei 5 Ds, tre hanno votato a favore, uno contro e uno non ha votato; astenuto anche uno della Margherita e contrario l'esponente Verde. La sanatoria è ammessa solo per variazioni che non superino il 30% dei valori di progetto e comunque non superiori a complessivi 200 metri cubi, ridotti a 100 nei centri storici (il limite fissato dallo Stato è di 750 metri cubi). Inoltre le opere sono sanabili solo a condizione che non siano state realizzate su suolo demaniale e in violazione di diritti di terzi. La norma trentina non intende dunque consentire la sanatoria di nuove costruzioni totalmente abusive, con la sola eccezione degli interventi minori soggetti ad autorizzazione edilizia o a denuncia di inizio di attività (sì quindi al condono per depositi di materiale, serre, tettoie, attrezzature mobili, recinzioni, muri, e simili). Il presidente della Giunta, Lorenzo Dellai (Margherita), ha commentato che «questo condono non è un privilegio per i più furbi, magari per esigenze di fare cassa», ma una «legge di buon senso».

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