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Tettamanzi: diventato inopportuno l'invito a Sofri nel Duomo di Milano

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In una nota l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi osserva che l'iniziativa, di significato religioso e artistico, se sovraccaricata di altri significati che possono innescare polemiche, rischia di innescare polemiche e tradisce le intenzioni originarie e di diventare «un momento di divisione in una società già troppo conflittuale». Per cui, l'alto prelato «ritiene che sia da ripensare questo aspetto organizzativo della serata». Nell'istanza dell'avvocato dell'ergastolano al magistrato di sorveglianza di Pisa perché dia a Sofri un permesso per partecipare alla manifestazione milanese peraltro si parla di un invito da parte della Curia, il che spiega la puntualizzazione che l'invito è invece del Duomo e non della Curia, contenuta nella nota di Tettamanzi. Quanto al progetto di legge Boato per la libertà a Sofri (toglie ogni vicolo al potere del capo dello Stato di concederela grazia, anche se non richiesta dall'interessato) torna all'esame della Camera senza che la Cdl abbia raggiunto un accordo su una linea comune da tenere in aula. Il provvedimento è calendarizzato per l'esame martedì prossimo, dopo il voto sul decreto sull'Iraq, ma il testo non è cambiato rispetto alla versione che era già arrivata a Montecitorio arenandosi immediatamente per le rimostranze di An culminate con uno scontro in aula tra Ignazio La Russa a Carlo Taormina. An vuole che l'interessato almeno chieda la grazia, cosa alla quale Sofri è sempre stato contrario.

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