SOTTO torchio per sei ore e ancora non è finita.
L'ex patron della Parmalat, che era stato interrogato per cinque ore anche lunedì ed è stato sentito in vista delle richieste di rinvio a giudizio per aggiottaggio con rito immediato. Nonostante ciò, Tanzi non ha ancora finito di vuotare il sacco: verrà probabilmente sentito dai pm milanesi come ha fatto capire uscendo dal carcere l'avvocato Giampiero Biancolella: «L'interrogatorio è finito? Assolutamente no», ha risposto ai cronisti mentre saliva a bordo dell'auto. I difensori (insieme a Biancolella c'era anche il collega Fabio Belloni) non hanno invece voluto fare alcuna dichiarazione sul contenuto dell' interrogatorio: secondo quanto si era appreso lunedì il colloquio tra i pm milanesi e Tanzi avrebbe dovuto riguardare l'emissione dei bond e quindi i rapporti con le banche. Ma, appunto, su questo argomento i legali non hanno voluto dire alcunchè. Altro punto fermo è il fatto che l'ex patron di Parmalat resta in carcere: «La perizia sulle condizioni di salute di Calisto Tanzi - ha detto sempre Biancolella - è stata depositata e pur riconoscendo che le condizioni di salute sono gravissime è stato ritenuto che potesse rimanere in carcere», riferendosi al fatto che il gip Pietro Rogato ha appunto respinto l'istanza di scarcerazione per l'ex patron della Parmalat. «Posso confermare - ha spiegato il legale - che le condizioni di Calisto Tanzi sono gravi e a mio giudizio devono impensierire». Il difensore ha anche prospettato cupi scenari: «Mi auguro che questo giudizio dato dal consulente corrisponda alla realtà. E se dovesse succedere qualcosa a Tanzi, che oggi era veramente molto provato, si creerebbe una situazione indubbiamente spiacevole». Frattanto l'ex contabile della Parmalat Gianfranco Bocchi finito in manette il 31 dicembre scorso (e ora agli arresti domiciliari) è tornato negli uffici di Collecchio per ricostruire l'esposizione debitoria del gruppo Parmalat verso gli istituti bancari. Insieme a Bocchi sono al lavoro alcuni investigatori della Guardia di Finanza. Bocchi, che nelle scorse settimane aveva più volte lavorato negli uffici di Collechio per ricostruire il bilancio del gruppo, sta invece ora setacciando le carte per disegnare la precisa esposizione delle società del gruppo verso le banche. Ancora polemiche infine sui verbali dell'ex patron Parmalat pubblicati da Libero: «Ho dato cinquecento milioni brevi manu a Giuliano Ferrara» che «mi disse solo: grazie». Nella ricostruzione pubblicata dal quotidiano si parla anche della decisione di «dare a La Loggia una consulenza legale fissa». Il nome del ministro per gli affari Regionali sarebbe emerso nei passaggi degli interrogatori in cui Tanzi parla di «finanziamenti»: spese che - aggiunge Libero - Tanzi avrebbe detto ai Pm fossero indispensabili per ottenere benevolenza ed all'occorrenza aiuti. La Loggia ha detto che sono «false le presunte affermazioni di Tanzi». Il senatore a vita Francesco Cossiga ha sporto denuncia.