Nessun tesoro a Lugano Ricerche in corso
Secondo quanto emerge dalla documentazione che le autorità elvetiche stanno inviando a quelle italiane, le cifre sui conti personali del patron della Parmalat sarebbe di gran lunga inferiori a quanto trapelato di recente sui media italiani, che avevano ventilato l'esistenza di un conto su cui sarebbero stati depositati cento milioni di euro. In realtà, da quanto emerge dalla documentazione del conto in deposito presso lo studio legale «Spiess Brunoni Pedrazzini Molino» di Lugano, la movimentazione risulterebbe esigua: mediamente due o tre operazioni all'anno, con saldi annuali di poche decine di migliaia di euro. Nel corso del 2002, per esempio, sono stati registrati movimenti in entrata e uscita di 200 mila euro, mentre l'operazione più rilevante risale al 2000 per importi di circa 500 mila euro. Inoltre, al dicembre 2003 il saldo era inferiore a 80 mila euro. «Non posso commentare queste cifre - ha detto l'avvocato Spiess -, ma è evidente che si trattava di una semplice struttura di passaggio con importi esigui».