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Gasparri: il canone Rai potrebbe andare all'asta

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Il ministro, parlando a una tavola rotonda organizzata a Lecco da An, ha ipotizzato che in futuro il canone potrebbe «essere messo all'asta ed essere affidato a chi farà la migliore offerta per garantire quei servizi che stabilisce il contratto tra operatore pubblico e ministero». Una eventualità, questa, che lo stesso Gasparri ha definito «non praticabile oggi perché se vincesse Mediaset la gara, qualcuno non crederebbe che ha fatto l'offerta migliore». Il ministro ha anche affrontato la questione dei 130 emendamenti, presentati sulla legge che porta il suo nome, alla commissione Trasporti e Cultura della Camera,il cui esame potrebbe concludersi entro la fine di marzo, per giungere quindi al dibattito in aula. «Già oggi - ha detto Gasparri - sono stati discussi 40 dei 130 emendamenti presentati, non c'è un lavoro sterminato da fare e mi auguro che ci siano le condizioni per riprendere la discussione in aula entro questo mese». Quanto alla possibilità che vengano apportate modifiche al sistema integrato delle comunicazioni (Sic) Gasparri ha risposto: «Ritengo che vada già bene così, in commissione stiamo discutendo delle parti rinviate dal Capo dello Stato». Intanto, in Rai si è aperta una discussione sulla comunicazione politica e sulle regole da adottare. La presidente Annunziata due giorni fa ha scritto una lettera e inviato documentazione ai presidenti di Camera e Senato, al presidente della Vigilanza Rai e al Garante per le comunicazioni. Per informare, ma anche per sottolineare che «in Rai, sulla comunicazione politica, servono regole certe». Obiettivo dell'iniziativa segnalare l'apertura di una discussione (la presidente aggiorna le istituzioni di riferimento sui lavori e sulle discussioni in corso a Viale Mazzini) ma anche richiedere pareri e indicazioni, su un argomento particolarmente delicato. La stessa documentazione è stata consegnata anche ai consiglieri.

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