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Prove d'intesa tra i Poli sul falso in bilancio

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Riforma che deve essere varata in fretta e possibilmente con la massima intesa, dicono all'unisono Gambini e l'altro relatore al provvedimento Gianfranco Conte (FI), se si vuole evitare una vera e propria crisi di asfissia delle piccole e medie imprese, alle quali le banche potrebbero cominciare a limitare il credito come contraccolpo alla crisi di sfiducia dei risparmiatori e degli investitori. Dunque, l'obiettivo è lavorare per giungere ad un testo unificato partendo da alcuni punti fermi sui quali c'è un giudizio comune. Innanzi tutto il dibattito e qualunque ipotesi di riforma devono ritornare in Parlamento, il luogo «istituzionalmente deputato» a questo compito. Evidentemente non si è ancora spenta l'eco delle polemiche per il convegno dell'Aspen, al quale hanno partecipato molti parlamentari di maggioranza e opposizione, contestati da altri che ritenevano poco opportuno esprimersi in un club privato. In particolare, dicono Gambini e Conte, il possibile termine al mandato di governatore di Bankitalia, uno dei temi che si prefigura fra i più "caldi", è stato fin troppo discusso ma non in Parlamento ed è qui invece che deve essere affrontato per verificare e misurare le posizioni politiche e capire così fino a che punto si possa realizzare una convergenza su questo aspetto. Ma, pur essendo un tema delicato, dice Gambini, «non è il tema della riforma», che deve concentrarsi soprattutto sulla modifica delle norme «che regolano la vita ed il governo delle imprese» e sul ripristino «di adeguate sanzioni penali per i reati societari».

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