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IL DG PER LA RIDUZIONE

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Motivo del contendere il possibile calo del canone televisivo l'anno prossimo, non escluso per il 2005 dal dg e visto invece come il fumo negli occhi dalla presidentessa. Cattaneo, in un'intervista a Panorama, dice che il 2005 potrebbe essere l'anno dell'abbassamento del canone Rai. «Si tratta di un atto governativo - spiega - per il quale la Rai, che ad aprile presenterà un bilancio tutto in positivo, ha creato le condizioni economiche». Il direttore generale, inoltre, annuncia una svolta editoriale e una tregua con la concorrenza. «Non c'è ostilità con Mediaset e non mi interessa l'1% di ascolti in più. Un anno fa quando sono arrivato c'era una crisi che in qualche modo bisognava superare, ma adesso - dice - occorre rafforzare i programmi di servizio pubblico. La nuova sfida non sta nel vincere a tutti i costi ma nel recuperare la qualità del prodotto». Mentre il ministro delle Comunicazioni Gasparri si dichiara «lieto» che Cattaneo si allinei su posizioni che il governo aveva indicato nei mesi scorsi, l'Annunziata spara a zero: «Cattaneo si è arreso. La sua stagione di presunta indipendenza - dice - è stata molto breve» perché «fa sue le tesi di Piersilvio Berlusconi e di altri dirigenti di Mediaset: l'idea cioè che la Rai debba fare esclusivamente qualità e non concorrenza». E avverte: «Comunque le affermazioni di Cattaneo al momento sono strettamente personali perché questo "disarmo unilaterale" non è stato né presentato né discusso in Cda». Cattaneo ha replicato: «Le mie parole ancora una volta sono state fraintese. Come ho già detto varie volte e come varie volte ha precisato lo stesso Presidente Annunziata ''obiettivo della Rai non sta solo nel vincere, ma nel coniugare ascolti e qualità, e l'obiettivo della qualità non deve penalizzare la presenza della Rai sul mercato». Per questo, aggiunge «non ci si deve fossilizzare solo sugli ascolti per un punto in più».

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