DISERTATA LA CONFERENZA UNIFICATA CON LO STATO
Le Regioni attaccano la riforma federale
Per dare forza alle loro richieste i governatori ieri quindi hanno partecipato alla loro Conferenza, ma hanno invece disertato quella Stato-Regioni. «Ad oggi mancano le condizioni per prendere parte alla conferenza Stato-Regioni - ha dichiarato il presidente Enzo Ghigo durante la conferenza delle Regioni tenutasi nel pomeriggio a Roma - ma siamo fiduciosi che le risposte alle nostre istanze giungeranno presto, solo allora saremo pronti a riprendere un confronto costruttivo con il governo». Gli ha fatto eco il vicepresidente, Vasco Errani, che ha dichiarato «aspettiamo che il governo recepisca le nostre richieste per riprendere insieme un cammino comune». «Ciò che sta emergendo dal confronto tenutosi in questi giorni al Senato - ha proseguito Errani riferendosi alle Riforme costituzionali - è un impianto della Repubblica inedito al mondo, che non potrà funzionare e che comporterà come conseguenza l'ingovernabilità del Paese. È indispensabile, a questo punto, fermarsi e riaprire il confronto». Un confronto dal quale, questa volta, i governatori non si lasceranno tagliare fuori. «Fino ad ora - ha proseguito Errani - il problema della Riforma del Senato è stato affrontato con una "insostenibile leggerezza". Bisogna, adesso, prendere coscienza di quanto sta avvenendo e richiedere a tutti una pausa di riflessione». «Il nostro non è un tono polemico - ha spiegato a sua volta Ghigo - piuttosto auspichiamo di essere coinvolti nel processo delle riforme. Per questo sollecitiamo il premier Berlusconi ed i ministri Bossi e La Loggia ad un incontro per poter rappresentare le nostre preoccupazioni e perplessità». Nel merito delle questioni, Ghigo ha spiegato che l'art. 3, per come è stato approvato, ha delle incongruenze, che la cosiddetta contestualità affievolita «non ci soddisfa» e che le indiscrezioni sul meccanismo di rivisitazione dell'art. 117 della Costituzione «ci lasciano molto perplessi».