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Calcio, il Parlamento parte in contropiede

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Verranno passati al setaccio bilanci, diritti televisivi, controlli, vivai dei giovani e giustizia sportiva

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In seguito al ripetersi di episodi clamorosi - a partire dal «botto» della Fiorentina, nel 2002, per passare allo scandalo delle fidejussioni false, l'estate scorsa, e arrivare al recente tormentone di club indebitati per centinaia di milioni di euro - la commissione Cultura della Camera ha dato ieri il via libera, all'unanimità, a un'indagine conoscitiva sul calcio professionistico. Un'indagine sollecitata da maggioranza e opposizione su iniziativa del deputato dei Ds della Quercia, Giovanni Lolli. «Ciò che sta avvenendo in questi giorni - spiega l'onorevole Lolli - rende ancora più significativa un'iniziativa parlamentare che dovrà puntare a fare chiarezza sulla situazione attuale e sulle prospettive del calcio italiano. La commissione di indagine appena istituita non intende sovrapporsi alle inchieste della magistratura, nè sostituire "Il processo del lunedì" di Biscardi, ma vuole riportare tutto il sistema a una condizione di maggior trasparenza e miglior funzionamento». «Gli episodi recenti - prosegue l'esponente dei Ds - confermano la gravità dei problemi del calcio in Italia e ribadiscono come sia sbagliato intervenire con atti episodici. Lo stesso Parlamento spesso è stato costretto a mettere delle toppe (dal decreto "spalmadebiti" all'Inail alla giustizia sportiva), per cui abbiamo deciso di affrontare la situazione, andando all'origine delle cause e, quindi, facendo nuove leggi, guardando anche a ciò che succede in altri Paesi della Uefa». Diverse le problematiche che saranno affrontate. Si comincerà dal nodo cruciale dei bilanci («È curioso pensare che società hanno avuto un vertiginoso aumento delle entrate e contemporaneamente hanno accumulato una montagna di debiti altrettanto vertiginosa» dice Lolli), del plusvalore e degli scarsi controlli. Al pettine verranno poi il nodo dei diritti televisivi, la cui «gestione da parte delle singole società crea squilibri enormi», spiega il deputato diessino. Si passerà quindi ai vivai dei giovani, solitamente trascurati dalle squadre, e al problema della giustizia sportiva, che deve diventare autonoma, mentre solitamente è parte del contenzioso. Le audizioni serviranno anche a trovare un salvagente legislativo per la grande crisi dei bilanci delle società quotate. Perchè dopo Roma e Lazio sono in difficoltà finanziarie Milan, Inter e perfino la Juve. La commissione Cultura, presieduta da Ferdinando Adornato, sta predisponendo un fitto calendario di audizioni che, da metà marzo a giugno, ascolterà tutte le principali figure istituzionali per delineare un quadro chiaro ed esaustivo dei problemi e dei possibili sviluppi del settore: presidenti di Federazione e Lega, arbitri, rappresentanti di calciatori e dirigenti di club, Rai, Mediaset, Sky e le banche. Il via libera all'indagine sul calcio ha avuto il plauso del sottosegretario ai Beni culturali con delega allo Sport, Mario Pescante. «Trovo utile che il Parlamento - dichiara - acquisisca maggiore consapevolezza su questo mondo attraverso un'indagine conoscitiva, dove possano emergere elementi utili per iniziative legislative di carattere più ampio». Intanto, ieri ci sono state nuove perquisizioni per l'ex presidente della Covisoc, Salvatore Pescatore, e due funzionari dell'Enpals. Tutti risulterebbero indagati nell'inchiesta per falso in relazione alle fidejussioni presentate dalla squadre di calcio (Spal, Roma, Napoli e Cosenza) per iscriversi ai campionati.

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