Milan, trionfo del conflitto d'interessi
E uno stop per il lodo Maccanico. E un ok per il nuovo falso in bilancio. Di che stiamo parlando? Del bilancio del Milan, un trionfo del conflitto d'interessi. Al quale, se si aggiunge anche la telefonata in diretta del presidente dei rossoneri, nonché presidente del Consiglio, alla Domenica Sportiva di dieci giorni fa, ne viene fuori una situazione al limite del paradosso. Un vero successo. Si può dire che Berlusconi ha vinto la «Coppa Tremonti». Ma quanto gli costano quelle due punte al Cavaliere! Maxi condono fiscale. Non solo l'Unità, i Ds, Il Popolo e la Cgil. Anche il Diavolo ha aderito alla sanatoria fiscale. Con una cifra record. Ha infatti versato alla casse dello Stato oltre quattro milioni di euro (4.202.000, per la precisione). Per avere un'idea, anche i cugini dell'Inter hanno effettuato la stessa operazione. Moratti ha però versato «appena» 68.698 euro. Tornando a Berlusconi e a Galliani, quasi 2,4 milioni sono per la chiusura delle liti fiscali pendenti. Il Milan ha aderito al «sanatutto» versando il dieci per cento del pendente. Pertanto, pagando 2,389 milioni di euro i rossoneri hanno sanato un pendente da quasi 24 milioni (significa che lo «sconto» dello Stato è stato di oltre 21 milioni e mezzo). La restante parte dei 4,2 milioni versati in totale, ovvero 1,813, è stata sborsata per gli anni pregressi: in sostanza è il «tombale». Spalma-debiti. Il Milan ha approfittato anche di un altro provvedimento varato dal governo, il decreto che consente di spalmare i debiti delle società su più anni. La svalutazione complessiva operata è di circa 240 milioni di euro che viene appunto sparso in un decennale. «Si è provveduto a svalutare - si del bilancio - la voce diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori dell'importo di 242.005 migliaia di euro, alimentando contestualmente e per pari importo la voce oneri pluriennali ex lege 27. Tale voce indistinta e indivisibile - è ancora scritto - sarà ammortizzata così come previsto dalla legge sul periodo di dieci esercizi in rate costanti. L'importo di 24,200 milioni di euro esposto quale ammortamento di periodo di tale voce corrisponde evidentemente alla quota di competenza per la stagione scorsa». Qual è stato insomma il vantaggio? È presto detto in maniera chiarissima a differenza del solito linguaggio aziendale titpico dei bilanci. «L'adozione di tale norma (dello spalmadebiti, appunto, ndr) - si legge nel documento contabile - ha generato complessivamente minori ammortamenti per 54,305 milioni di euro derivanti da una riduzione di ammortamenti relativa alla voce "diritti pluriennali" alle prestazioni dei calciatori». Falso in bilancio e Lodo Maccanico. Nel bilancio del Milan finiscono pure la nuova legge per i reati contabili e la sospensione dei processi per le cinque maggiori cariche dello Stato che poi è stato bocciato dalla Corte Costituzionale. Viene ricordato il processo per l'acquisto del calciatore Gianluigi Lentini. E si sottolinea anche che «nel mese di novembre 2002 in applicazione dell'intervenuta nuova legislazione in materia penale (sul falso in bilancio, ndr), gli amministratori delle società sono stati prosciolti». «Nonostante ciò - si legge ancora - la stessa magistratura di Milano ha inteso inoltrare appello presso le autorità competenti, consentendo la celebrazione del processo del processo d'Appello di secondo grado, in attesa che le stesse si pronuncino sulla citata nuova legislazione in materia penale». Ma non è finita, perché nel frattempo è arrivata anche la nuova legge sulla sospensione dei processi al premier. Infatti, si ricorda che «a fronte delle ulteriori leggi dello Stato approvate (il Lodo Maccanico), tale procedimento d'appelo proseguirà per gli amministratori che non hanno cariche istituzionali». Fabrizio Dell'Orefice