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Sull'Iraq è già battaglia di emendamenti

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La prossima settimana il decreto in Aula a Montecitorio. Voto finale entro l'11 marzo

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Le richieste di modifica del testo, per la maggior parte di tipo soppressivo, sono state presentate prevalentemente dai Ds (30), dal Prc (23) e dai Verdi (7). Il Pdci ha presentato in commissione 6 emendamenti, 1 l'Udeur e 2 la Margherita; da An, invece, ne sono giunti tre. Sugli emendamenti si voterà da oggi fino a giovedì, quando è previsto che le commissioni votino il mandato per l'Aula ai relatori del provvedimento, che sono Giuseppe Geraci e Gustavo Selva (entrambi di An), rispettivamente per la commissione Difesa e per la commissione Esteri. Il decreto legge approderà in Aula la prossima settimana: per l'8 marzo è previsto l'inizio della discussione generale, ed al voto finale si dovrebbe giungere tra il 10 e l'11 marzo. Tuttavia, già domani (il voto è previsto intorno alle 16) l'Assemblea di Montecitorio sarà chiamata ad esprimersi sulla pregiudiziale di costituzionalità presentata sul provvedimento dai Ds. In particolare, la Quercia chiede che non si proceda all'esame del provvedimento per la sua «eterogeneità». In particolare, la pregiudiziale di costituzionalità contesta poi la circostanza che il decreto legge rifinanzi «una pluralità eterogenea di missioni che vedono le nostre forze armate in scenari e mandati profondamente diversificati ed eterogenei». I Ds, inoltre, sottolineano che la missione «Antica Babilonia» in Iraq contrasta con l'articolo 11 della Costituzione in quanto «manca di un mandato pieno degli organismi internazionali cui l'Italia aderisce». Nessun avvicinamento fra le posizioni della Cdl e dell'opposizione sulla proroga delle missioni militari. Prc, Verdi e Pdci annunciano che voteranno no al provvedimento. I partiti della Lista unitaria (Ds, Margherita e Sdi), che avevano chiesto senza ottenerlo, lo sdoppiamento del decreto per votare separatamente il prolungamento della missione in Iraq da quello delle altre missioni, non parteciperanno al voto finale d'Aula, ripetendo la condotta tenuta in Senato al primo passaggio parlamentare del provvedimento. Oggi comunque si riuniranno gli organismi dirigenti dei Ds e della Margherita. È infatti prevista la riunione settimanale della segreteria della Quercia e in serata anche l'assemblea dei deputati dove si confronteranno le ragioni del «no» del «correntone» con quelle della maggioranza del partito percorsa però da diffusi maldipancia sull'atteggiamento da tenere in aula. La Margherita riunirà invece stamattina la sua direzione dove non è da escludere l'emergere di diverse posizioni sul tema Iraq in un contesto dove sono nettamente predominanti i favorevoli alla formula del «non voto» adottata in Senato dal «listone» anche tra i pacifisti più radicali dei DL.

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