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di FABRIZIO DELL'OREFICE COMPRA dei giochi su internet e rischia la galera.

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Anzi, proprio il fatto che Papini è un parlamentare gli ha fatto evitare il carcere ingiusto perché frutto di un clamoroso errore. L'esponente della Margherita è stato infatti accusato di aver acquistato fotografie pedo-pornografiche da un sito internet. Non solo, ma i magistrati hanno anche avviato una richiesta di autorizzazione a procedere con relativa richiesta di perquisizione del deputato (Il Tempo lo ha raccontato ieri). Poi gli stessi magistrati ascoltano Papini e si rendono conto che hanno sbagliato tutto e chiedono l'archiviazione del caso che nel giro di otto giorni viene accordata dal gip. I fatti sono così raccontati dal giudice per le indagini preliminari nel decreto di archiviazione: «L'onorevole Papini ha compiuto acquisti on line utilizzando la carta di credito i cui estremi sono emersi nel corso delle indagini; tali acquisti, tutti compiuti nei primi tre giorni mensili dal gennaio al giugno 2001 e per il medesimo importo di 3,95 euro ciascuno, sono risultati tuttavia riferiti alla stipula di un abbonamento a giochi per computer dalla Polizia postale». Il giudici hanno anche accertato che «i pagamenti effettuati tramite carta di credito dall'onorevole Papini, invero, pur avvenuti tramite l'intermediazione della società di servizi finanziari internet Billing Company Itd - indicata negli estratti conto come www.ibillcs.com ed emersa nel corso delle indagini come uno dei canali di acquisto di prodotti gestiti a contenuto pedo-pornografico - avevano destinatario finale il sito www.combastim.com. Questo sito, come accertato dalla polizia postale, offre la possibilità di partecipare on line, tramite la stipula di abbonamento rinnovabile mensilmente per un importo corrispondente a quello pagato dall'indagato, a diversi giochi di ruolo e simulatori di volo; ulteriori accertamenti tecnici hanno poi portato ad escludere che il sito gestisca materiale pedo-pornografico». In pratica, è successo che Papini ha comprato su internet un gioco per la simulazione di volo al computer. Per pagare, con la carta di credito, ha utilizzato un sito per la intermediazione finanziaria. Questo sito, a quanto sembra, veniva utilizzato anche da presunti pedofili per comprare foto pornografiche. Quindi, i magistrati nel fare la loro inchiesta contro chi compra foto di atti sessuali con bambini non hanno verificato fino in fondo a quali persone corrispondevano le transazioni finite sotto accusa. Oppure hanno preso un abbaglio. O semplicemente non era possibile tecnicamente accertare tutti i passaggi, il che rende tutto più inquietante. L'inchiesta è quella avviata dalla Procura di Verona nel 2001. Si tratta di un'indagine che ha scoperto una vasta rete telematica di distribuzione, divulgazione, pubblicizzazione e detenzione di materiale pornografico con lo sfruttamento di minori. Con le verifiche si è giunti a individuare soprattutto persone all'estero. L'accertamento è avvenuto partendo dai pagamenti effettuati sulla società di intermediazione. Dai versamenti alla società di intermediazione il cerchio s'è ristretto a tredici persone della zona di Bologna e quindi anche a Papini che vive ed è stato eletto proprio nel capoluogo felsineo. Di qui la richiesta di autorizzazione a procedere con perquisizione per acquisire le foto che venivano ritenute incriminate. «Successivamente all'inoltro di tale richiesta alla Camera di appartenenza - ricorda il gip - l'indagato produceva una particolareggiata memoria difensiva, corredata da apposita documentazione che ha trovato pieno riscontro nell'esito delle indagini espletate. Si deve quindi considerare destituita di ogni fondamento l'ipotesi accusatoria, oggettivamente infamante, formulata a suo carico». Suscita pertanto qualche dubbio che le verifiche non siano state fatte prima. Oppure come sia possibile che non fosse possibile effettuarle. Tuttavia del caso di Papini e del fatto che il coordinatore della redazione del programma di Prodi nel '95 non se ne avuta notizia sino alla p

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