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Al voto sull'indotto Parmalat

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Il provvedimento disciplina la semplificazione della fase di cessazione del contenzioso con lo Stato in materia di quote latte, così da far accedere le imprese agricole alla rateizzazione delle multe dovute. Su questa parte si concentra, in particolare, l'attenzione della Lega che ha presentato un numero corposo di emendamenti. Alle aziende che hanno fornito prodotti alla Parmalat nei sei mesi precedenti all'avvio dell'amministrazione straordinaria del gruppo di Collecchio è poi dedicato l'articolo 4: in loro favore potranno essere concessi finanziamenti di credito agrario per la durata massima di 60 mesi, garantiti dai crediti da esse vantati nei confronti della Parmalat. Il testo prevede, quindi, misure di accompagnamento sociale nel settore della pesca, connesse all'attuazione del fermo biologico, che possono essere attivate già nei primi mesi del 2004. Infine, per iniziativa della commissione Agricoltura di Montecitorio, viene previsto l'incremento dell'organico dell'Ispettorato centrale repressione frodi del ministero dell'Agricoltura, «per favorire un più elevato livelli di efficienza ed efficacia su tutto il territorio nazionale, nel contrasto alle frodi nel settore agroalimentare». Il ministro delle Politiche Agricole Gianni alemanno (An) auspica intanto che il piano industriale del gruppo confermi «l'unitarietà della struttura»: «Sarebbe un errore terribile scindere e dividere i marchi e le produzioni di Parmalat», afferma. Alemanno spiega anche di attendersi che «dalle linee guida del piano industriale che saranno illustrate tra pochi giorni da Bondi, emerga una conferma della forza industriale di Parmalat mantenendo l'unitarietà della struttura».

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