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Quando chi dovrebbe garantire non garantisce nulla

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Ma nel nostro caso ha toppato proprio lei, la presidente Rai di garanzia e giornalista a diciotto carati, Lucia Annunziata. Come ormai sanno anche le pietre, ha preso fischi per fiaschi e debiti per crediti. Eppure alza tanta polvere per la sua grande intelligenza e probità giornalistica: anche perché proviene dal «Manifesto», dove lavorano «intellettuali antropologicamente superiori». La trappola su cui Lucia è inciampata è «La domenica sportiva». Si dava il caso che, a proposito degli schemi di gioco e delle famose «due punte», stesse parlando proprio il detestato premier. Avvertita dal maggiordomo, Lucia ha chiamato la redazione e ha sbraitato: «Il signor Berlusconi stia lontano dalla Rai, parli di politica quando è il caso, non di sport». Povera cara: era stata indotta a ritenere, nel suo puro livore, che Berlusconi si fosse perentoriamente imposto alla Rai. Ma era vero il contrario. Erano stati i redattori della «Domenica sportiva», che dopo la clamorosa vittoria del Milan sull'Inter avevano telefonato al premier per sapere se fosse lui l'allenatore ufficiale, e Ancelotti il Mister Ombra. «Ma presidente, guardi che il signor Berlusconi non ha colpe» si è giustificato il capo-rubrica: «Siamo stati noi a chiamarlo, e l'abbiamo fatto in piena libertà professionale». Pare che un collega del «Manifesto», di carattere scanzonato e beffardo, abbia inviato a casa Annunziata una zucca gigante con un biglietto: «Anche tu toppi, topina mia!» E Lucia, che farà? Chiederà scusa a Berlusconi e ai redattori della «Domenica sportiva», come vorrebbe il Galateo di Monsignor Della Casa? Conoscendo il suo esagerato orgoglio, si può senz'altro escluderlo. Resta da vedere se lo zelante Serventi Longhi, capo del sindacato giornalisti, le invierà una noticina di biasimo, magari scritta con inchiostro simpatico.

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