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I Verdi diventano euro-partito

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Seduti tutti intorno a un tavolo, hanno firmato uno a uno, nella medesima sala dove nel 1957 venne sottoscritto il Trattato di Roma, il documento che sancisce la nascita del nuovo soggetto politico che si presenterà, in 25 Paesi, alle prossime consultazioni Europee. Dopo la tradizionale foto di gruppo, gli ecologisti dell'Ue hanno cantato tutti in piedi, mano nella mano, l'Inno alla Gioia di Beethoven. Si sono concluse così le tre giornate di congresso organizzate dalla Federazione italiana dei Verdi all'Auditorium di Roma: «Quella di oggi - dichiara trionfante ai cronisti Alfonso Pecoraro Scanio, segretario del Sole che Ride - è una giornata storica. Siamo la prima forza politica europea che decide di unirsi in un unico partito». «Abbiamo dato un segnale di Europa - prosegue - in un Paese soffocato dal provincialismo. E il segnale più forte è venuto proprio dal nostro congresso. Abbiamo fatto una cosa storica e siamo sicuri che tutte le altre forze politiche saranno costrette nei prossimi anni o nei prossimi mesi ad imitare il nostro esempio». In onore del nuovo partito la Federazione italiana dei Verdi ha lanciato un'iniziativa: «Dalla prossima settimana sarà possibile aderire ai Verdi Europei attraverso una tessera, che potranno ricevere anche coloro che voteranno per altri partiti. In questo modo diventeranno sostenitori del nuovo soggetto politico senza passare dall'iscrizione locale». «Insomma - conclude Pecoraro Scanio - sarà possibile un'adesione diretta, per la prima volta, a un organismo politico europeo». Per quanto riguarda le candidature, molte non sono state ufficializzate. L'unica cosa che si sa con certezza è che i capolista saranno Alfonso Pecoraro Scanio e Monica Frassoni, già eurodeputata al Parlamento europeo e copresidente insieme a Daniel Cohn-Bendit del gruppo Verde europeo.

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