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Dopo le audizioni al Senato, il ddl in Parlamento La Malfa e Tabacci: le banche hanno cambiato tono

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Il ddl, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 3 febbraio, dovrebbe approdare alle commissioni parlamentari competenti «nel giro di una settimana o dieci giorni», ha detto il presidente della Commissione Attività produttive della Camera Bruno Tabacci. Prima, però - prosegue l'esponente dell'Udc - il presidente della Camera Pierferdinando Casini dovrà assegnare «alle commissioni competenti, che sono almeno due, la discussione del documento», cosa che avverrà «nei prossimi giorni». A un giorno dalle audizioni dei principali banchieri italiani, che hanno chiuso la fase istruttoria dell'indagine conoscitiva del Parlamento sul risparmio e sui crac Cirio e Parmalat, si fa quindi sempre più chiaro l'iter del ddl che prevede una condivisione di competenze fra Bankitalia e Antitrust sulla concorrenza bancaria, e rafforza i poteri della Consob. «Speriamo - aggiunge il presidente della Commissione finanze della Camera, Giorgio La Malfa - che il documento sia unitario o largamente unitario: ciò consentirebbe di avere le condizioni per un esame condiviso del disegno di legge del governo». A un giorno di distanza, i presidenti delle commissioni non nascondono la loro soddisfazione per l'esito delle audizioni, in particolare per l'atteggiamento dei banchieri, che sarebbe mutato in una prudente ammissione delle proprie responsabilità. Tabacci parla di «un'indagine molto approfondita, seria e impegnativa», attraverso la quale «il Parlamento ha esercitato una pressione che ha portato ad iniziative, da parte degli istituti di credito, tese a trovare un punto d'incontro con i risparmiatori». E insiste sul fatto che «l'atteggiamento delle banche è cambiato» rispetto a prima delle audizioni, quando molti istituti, e l'Associazione bancaria italiana in primis, dipingevano il sistema bancario solo come vittima dei crac Cirio e Parmalat. Dello stesso parere la Malfa: La più importante ammissione di responsabilità, secondo il deputato, è venuta dall' amministratore delegato di banca Intesa Corrado Passera, che ha ammesso che le banche avrebbero potuto «fare di più». Meno positivo il bilancio fatto dal presidente della commissione Finanze e Tesoro del Senato Riccardo Pedrizzi. «Occorre sottolineare - fa sapere l'esponente di Alleanza nazionale - come molti soggetti auditi abbiano cercato di delimitare le rispettive responsabilità e gli ambiti decisionali, rendendo in certo modo più faticoso e difficile il compito istituzionale di condurre un'indagine scevra da posizioni pregiudiziali, ed evitare prese di posizione demagogiche di caccia all'untore».

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