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di LUIGI FRASCA CHIUSO il confronto sulle pensioni, il governo punta a riformare il Welfare.

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«Dopo la sfida delle pensioni se ne profila un'altra altrettanto impegnativa - è l'opinione di Fini -: produrre più ricchezza ed avere quindi più risorse per dar vita ad un Welfare che sia "sano" non solo perché rispettoso dei vincoli di bilancio, ma anche perché capace di rispondere alla crescente domanda di sicurezza sociale degli italiani». MARONI SULLA RIFORMA DEL WELFARE — Il ministro ha sottolineato la necessità che il confronto sullo stato sociale parta in tempi stretti. Il governo, ha detto, «deve dare seguito all'impegno preso con le parti sociali convocando subito i tavoli. Si può e si deve fare - ha insistito - perché non è mai troppo presto per farlo». Maroni ha ricordato che i tavoli proposti riguardano mercato del lavoro, politiche sociali e sviluppo. «Noi siamo pronti» ha detto Maroni, spiegando che il suo ministero ha un «quadro delle materia di sua competenza preciso e formato». LA CGIL E IL CONFRONTO — Maroni ha invitato la Cgil a prendere parte al confronto sul Welfare. Il sindacato guidato da Guglielmo Epifani, infatti, il 13 gennaio scorso decise di non recarsi a palazzo Chigi alla prima riunione convocata su questo tema e presieduta da Fini. «È intempestivo - disse, a suo tempo, Epifani - partecipare al tavolo finché il governo non dice cosa vuole fare sulle pensioni». Ma - per Maroni - se la Cgil vorrà parteciparvi «sarà un bene per il confronto. Ma se deciderà di non venire sarà ugualmente un confronto utile». I SINDACATI E LA SPESA SOCIALE — I sindacati ricordano al governo che una riforma del Welfare non passa attraverso una riduzione della spesa sociale e annunciano tempi brevi per il documento unitario sulle vere priorità per il Paese sulle quali sfidano il governo. Semmai, ha detto Pezzotta, sono necessarie risorse aggiuntive. «Noi - dice Pezzotta - siamo disponibili a qualsiasi confronto, ma bisogna capire con quali risorse si fanno le riforme». DOCUMENTO UNITARIO SULLA PRIORITÀ DEL PAESE — Pezzotta prevede tempi stretti per la «proposta-piattaforma» unitaria delle tre confederazioni, le cui linee-guida saranno sottoposte all'assemblea unitaria del 10 marzo, che dovrà anche decidere le iniziative di lotta contro le pensioni. La segretaria confederale della Cgil, Morena Piccini, ha detto che la piattaforma sindacale invertirà l'ordine delle priorità finora manifestate dal governo. «Per noi - ha sottolineato la sindacalista - bisogna partire dai temi dello sviluppo, della tutela del reddito e, quindi, del problema dei prezzi e dell'inflazione, con una piattaforma anche sull'insieme del Welfare.

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