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«BIPOP-Carire era la vera Enron italiana».

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«Bipop-Carire era una banca senza controlli, con crediti per miliardi concessi su pezzi di carta che non venivano controllati da nessuno. Non era più una banca. Sono state fatte truffe grandiose e passate sotto silenzio. La capitalizzazione ha superato quella della Fiat di allora». Geronzi poi rivela che per Bipop si era tentata «un'operazione di fusione con Unicredito che avrebbe privilegiato a livello azionario la stessa Bipop-Carire». In defintiva se fosse andata in porto la fusione avrebbe portato ad un forte ridimensionamento di Unicredito. Geronzi poi sottolinea che nel 2003 Bipop-Carire e Fineco, controllate da Capitalia, «presenteranno bilanci positivi» grazie all'opera di «risanamento e di riorganizzazione del gruppo bresciano». Arpe infine ha spiegato l'eposizione verso le squadre di calcio. «Ci sono affidamenti verso 8 società della serie A su 18, pari al 15% della loro esposizione totale, il che vuol dire che altre banche hanno il residuo 85%».

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