«I politicanti di professione rubano ai cittadini»
Quanto ai politici che hanno beni di lusso che superano i loro guadagni, arriva alla conclusione che si tratta di soldi rubati. Molti hanno «casa in città, al mare e ai monti, e anche la barca» e i soldi necessari «li hanno rubati ai cittadini perché avranno fatto lobby o affari anche meno puliti» ha aggiunto invitando i cittadini a fare i conti in tasca a questi signori «che non hanno mai lavorato». Le parole del premier suscitano immediatamente una tempesta di reazioni, anche nella maggioranza, ma soprattutto, sdegnate, a sinistra. Ma nella stessa Cdl non c'è uniformità di vedute. Infatti per il coordinatore di Fi Sandro Bondi, «le affermazioni di Berlusconi sono forti, sono vere e sono un salutare elettroshock alla politica politicante della sinistra, alla politica delle chiacchiere, degli affari e della protervia». Invece il leader dell'Udc Marco Follini non la pensa allo stesso modo: «Chi fa politica con passione e impegno, e libero da interessi, merita rispetto». «Dare la croce addosso ai politici - aggiunge Follini - è la cosa più facile di questo mondo, ma non è la cosa giusta, non aiuta né a migliorare la politica né a governare meglio». Raffredda un po' le acque il ministro Giovanardi, anch'egli dell'Udc: «Ho parlato con il presidente Berlusconi, ha convenuto con me - dichiara - che in Italia ci sono stati e ci sono tantissimi imprenditori onesti e qualche imprenditore ladro, tantissimi politici onesti e qualche politico ladro». Anche il coordinatore di An La Russa tende a sdrammatizzare: «Credo che fosse una battuta riferita a chi professa finta indigenza». Ma l'opposizione spara a zero. Il leader dell'Ap-Udeur Clemente Mastella dice che quella fatta dal premier è «un'equazione meschina», che costituisce «il segno evidente del declino del berlusconismo, un canto, spiacevole, del cigno, che non appartiene al galateo politico». La politica, aggiunge Mastella «dovrebbe essere fatta di rispetto dell'avversario. Questa idea di recuperare voti tirando fendenti a destra e a manca, utilizzando sempre la scimitarra delle parole rispetto agli altri, è un'esagerazione poco dignitosa, poco cristiana, poco civile politicamente». Il leader dei Ds Piero Fassino dice che quelle del Cavaliere «sono affermazioni che dovrebbero suscitare un rifiuto da parte di tutti e in particolare di chi fa parte della maggioranza. Per rispetto delle istituzioni non chiamo in causa il presidente della Camera che, anche lui, ha la ventura di fare politica». Fra le sue dichiarazioni da Atene, Berlusconi ha affrontato parecchi argomenti importanti, come quello del taglio delle tasse, rilevando che far scendere le tasse fino ad un'aliquota del 33%, è un lavoro «che non si fa in due-tre anni», ma per il quale «ci vogliono governi stabili che possano prolungare la loro attività per una o anche due legislature». Quanto a porre la fiducia sulla legge Gasparri che è ritornata in commissione per la difficoltà che stava incontrando in aula, Berlusconi ha detto: «Perché no?». E ha aggiunto che la fiducia è stato un atto «abusato» dalla sinistra in passato.