Verifica, bonus-malus giudiziario scatena ora nuove polemiche

Il documento, che soddisfa i leader della maggioranza, ricalcherebbe le bozze circolate, compreso il rafforzamento della collegialità, del dipartimento economico della presidenza del Consiglio e l'istituzione del Consiglio di gabinetto. In particolare, tra le modifiche apportate, vi sarebbe una formulazione più sfumata della separazione tra giudici e pm. Rimarrebbe la cosiddetta norma "salva Previti", mentre la richiesta della Lega di abolire i reati d'opinione sarebbe stata derubricata con l'impegno ad affrontare successivamente il problema. Non vi sarebbe alcun accenno al ripristino dell'immunità parlamentare, mentre sarebbe stato sancito l'impegno, come richiesto dall'Udc, di portare in aula e approvare il Conflitto di interessi. Ma un passaggio del documento conclusivo della verifica ha scatenato nuove polemiche tra maggioranza e opposizione: «Si proporrà di introdurre, all'interno del codice penale, i necessari obbligatori inasprimenti di pena per il gravissimo fenomeno della recidiva criminosa, con i corrispondenti bilanciamenti per gli incensurati». Che cosa prevedono quelle poche righe? Un principio elementare: nel codice penale si deve prevedere un inasprimento delle pene e delle misure penitenziarie per chi torna a delinquere, mentre si deve avere «un minimo di attenzione in più» (per dirla con il coordinatore di An La Russa) per gli incensurati. Per alcuni esponenti Ds, tra cui il capogruppo alla Camera Violante, significa che si è voluto inserire la «norma salva-Previti». All'ordine del giorno dei lavori dell'Aula della Camera ora c'è una proposta di legge presentata dal deputato di An Edmondo Cirielli: un testo che prevede proprio quel principio bonus-malus. Quando questa proposta di legge si trovava ancora in commissione Giustizia ed era stata sottoscritta anche dalla Lega, un deputato di Forza Italia, Mario Pepe, presentò un emendamento che venne subito battezzato (dalla sinistra) come «salva-Previti»: prevedeva l'obbligo per il giudice di considerare prevalenti le attenuanti sulle aggravanti, con conseguente riduzione, per gli incensurati con condanna inferiore ai 20 anni, dei tempi di prescrizione del reato. Il centrosinistra gridò allo scandalo perché, se approvata, avrebbe reso possibile che cadessero in prescrizione tutti i reati di cui è accusato Previti. Per le polemiche che ne nacquero la Lega ritirò il suo testo che venne riconfermato però dal deputato An Cirielli approvato in commissione Giustizia con i voti della Cdl. E ora è all'esame dell'Aula. Ill centrosinistra teme che Forza Italia voglia riproporre lo stesso emendamento che di Pepe in Aula.