Fiori a Casini: «Un beauty-case per i deputati»
Con la proposta di «fornire a tutti i deputati un beauty-case per il trucco e un certo numero di buoni per cure estetiche». «Le più recenti vicende politiche - scrive - hanno segnalato due fatti particolarmente significativi: il lifting del presidente del Consiglio e la tintura dei capelli del presidente della Commissione europea Prodi. Tali interventi estetici da parte di così autorevoli leader segnano evidentemente un'importante svolta nella cultura politica italiana ed Europea e testimoniano che l'impegno politico-istituzionale si dovrà fondare principalmente sulla cura dell'aspetto fisico con l'utilizzazione degli strumenti messi a disposizione dalle tecniche più sofisticate». Secondo Fiori, «c'è, dunque, l'esigenza di mettere in condizione i deputati di svolgere con rigore il proprio impegno istituzionale, fornendo loro i mezzi necessari per un elementare make-up: un beauty-case (fard, rimmel, cerone leggero, ombretto, cachet per tintura ecc. ecc.) e alcuni buoni per cure estetiche in centri specializzati. Sempre che non si preferisca - ironizza - realizzare all'interno della Camera una vera e propria beauty-farm. Anche perché non si può escludere che con le riforme in cantiere vengano introdotte norme che prevedano di affidare gli incarichi istituzionali e di governo secondo rigidi criteri estetici». «È dunque la "questione estetica" -insiste Fiori- dopo il tramonto di quella "operaia", di quella "sociale" e di quella "meridionale" la vera "questione politica" centrale dell'attuale momento». Un senatore della Margherita, Cesare Battisti, non ha colto il senso ironico dell'iniziativa e s'è irato: «Chissà cosa pensano tutti quei milioni di italiani che arrivano a stento alla fine del mese...».