Tremonti: lotta all'evasione e al caro-vita
Penalizzazioni fiscali per chi fa rincari ingiustificati. 580mila controlli sugli scontrini per chi non ha concordato
Ma anche lotta al carovita attraverso lo strumento fiscale. E poi: miglioramento dei bilanci delle società controllate per ridurre il debito massimizzando i profitti delle privatizzazioni; verifiche sull'evasione contributiva e nuovi studi sull'andamento dei conti previdenziali; e l'avvio di studi per riformare le tasse sulle famiglie introducendo un nuovo sistema che riduca il prelievo senza bisogno di assegni familiari e detrazioni fiscali. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha fissato le «priorità di intervento» del dicastero e di tutte le strutture collegate in agenda per quest'anno, firmando una corposa «Direttiva generale per l'azione amministrativa e la gestione per l'anno 2004». Le linee guida - come in una azienda - serviranno per valutare il raggiungimento degli obiettivi da parte delle varie strutture, dal Tesoro al Secit, dalla Ragioneria alla Guardia di Finanza. Caro-vita - È una delle novità di quest'anno, inserita al secondo posto - dopo la lotta all'evasione - nell'elenco delle priorità. Coinvolgerà la Guardia di Finanza e i super-ispettori del Secit. I finanzieri dovranno attuare - scrive il ministro - un «efficace programma di controllo che contribuisca a combattere i fenomeni legati al "carovita" impiegando non meno di 350.000 ore persona», mentre gli 007 del Secit dovranno studiare - insieme anche a Gdf, Isae e Istat - i metodi per «l'impiego della leva fiscale per la lotta al carovita». In particolare dovranno valutare misure applicative della norma inserita in Finanziaria per contenere l'inflazione prevedendo penalizzazioni fiscali per chi ha applicato rincari non giustificati. Lotta all'evasione - Ci saranno più forze in campo per la lotta all'evasione, che sarà declinata in tante modalità. È previsto un incremento del 16% delle risorse impegnate dalla Guardia di Finanza ma si torna a battere anche il tasto degli scontrini. Si concentreranno in particolare nei confronti di grandi e medie aziende con un incremento del 67% delle verifiche. Nel corso dell'anno saranno visitate 900 grandi aziende, 2.400 società con fatturato tra 5,1 e 28,8 milioni di euro. Si ridurranno (ma saranno comunque 9.400) i controlli sui contribuenti più piccoli. Sono poi previste 29.300 verifiche specifiche e 2.200 controlli intracomunitari. Ma è previsto anche un massiccio ritorno dei controlli sugli scontrini: ne sono previsti 580.000 e ovviamente riguarderanno solo coloro che non hanno scelto di applicare il concordato preventivo archiviando i registratori di cassa. In campo anche il Secit: i superispettori dovranno esaminare il fenomeno dell'evasione, per farne una stima ed anche per predisporre strumenti normativi che rendano la vita difficile a chi è poco fedele con il fisco. Privatizzazioni - Il Tesoro punterà a migliorare i bilanci delle società controllate per ottenere con «titoli appetibili» un maggior risultato dalle privatizzazioni, nell'ottica del contenimento del debito pubblico: l'obiettivo viene indicato come «miglioramento delle performance operative, finanziarie ed economiche delle società partecipate in vista di una loro privatizzazione». «Nell'ambito del contenimento del debito - scrive Tremonti - si colloca l'attività di miglioramento degli indici di produttività e di redditività relativi ai bilanci delle società partecipate dal Tesoro, condizione necessaria per procedere, attraverso il collocamento di titoli appetibili sui mercati finanziari nazionali e internazionali, ad operazioni di dismissione delle partecipazioni detenute». Per ridurre il debito sono poi previste ulteriori dismissioni immobiliari: nell'obiettivo è indicata la vendita di 67.000 unità immobiliari di enti previdenziali (uno 0,47% dovrà però essere di proprietà diretta dello Stato). Pensioni, ragioneria in campo - Una verifica sull'evasione contributiva e anche «sulle cause che impediscono agli enti previdenziali di porre in essere le più adeguate misure d