Prove di dialogo tra maggioranza e magistrati

La prossima settimana infatti l'Anm si presenterà «con spirito di proposta e ascolto» davanti alla commissione Giustizia della Camera, assicura all'ADNKRONOS il presidente Edmondo Bruti Liberati, che si augura di ricevere «attenzione» alle proposte alternative che il «sindacato delle toghE» metterà sul tavolo. L'appuntamento è fissato per giovedì alle 14. E si inserisce in un programma di audizioni (un «tavolo di confronto parlamentare», lo ha definito il presidente Gaetano Pecorella) che la prossima settimana impegnerà la commissione di Montecitorio con magistrati e avvocati: oltre all'Anm, saranno ascoltati i rappresentanti dell'avvocatura e delle Camere Penali Un cammino parallelo a quello dei «saggI» della Cdl, che domani torneranno ad incontrarsi per individuare possibili terreni di apertura. Nella maggioranza, ha assicurato Pecorella, c'è «grande disponibilità» a cercare «soluzioni più soddisfacenti» su alcuni punti del provvedimento. A cominciare dai concorsi. Un'apertura che i vertici dell'Anm verificheranno tra qualche giorno. Si cercherà di approfondire il confronto e soprattutto di riannodare i fili del dialogo. Un dialogo in nome del quale il segretario Carlo Fucci, interprete dalla tribuna del congresso di Venezia di quell'allarme sul rischio di «fascistizzazione» della magistratura, è stato costretto a fare un passo indietro, rimettendo il mandato nelle mani della sua corrente, Unicost. L'obiettivo è riuscire ad ottenere modifiche «rilevanti» al testo già approvato in Senato. Solo così si potrà «ripensare» lo sciopero che l'Anm ha proclamato una settimana fa, alla fine del congresso di Venezia: l'11 marzo l'astensione «vera» dalle udienze, il 12 quella «virtuale», con i magistrati regolarmente presenti al lavoro ma i compensi della giornata saranno devoluti alle «spese di giustizia». Sulla riforma alla Camera «si sta impostando un lavoro metodologicamente corretto», ha riconosciuto il segretario di Unicost Fabio Roia. Ma la maggioranza «deve tradurlo in emendamenti significativi» al testo del Senato, ha messo in chiaro il leader della corrente di maggioranza delle toghe, soltanto questo potrebbe indurre l'Anm «al ripensamento dello sciopero». Una posizione ribadita da Bruti Liberati. «Ci siamo presi un mese di tempo - ricorda - proprio perchè vogliamo capire cosa succede in Parlamento sulla riforma dell'ordinamento giudiziario. Se ci saranno novità rilevanti, ci riuniremo e valuteremo». Rivedere il sistema dei concorsi, compreso quello per l'accesso in magistratura, e l'organizzazione degli uffici di Procura. Sono questi i «problemi» principali, i «nodi» sui quali la maggioranza sta ragionando per consegnare una riforma dell'ordinamento giudiziario che poi sia in grado di «funzionare». Ad indicarli è il sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti, che a nome dell'Udc siede tra i quattro «saggi» della Cdl. «Siamo disponibili al confronto nel merito dei problemi -assicura Vietti- il nostro obiettivo è trovare il sistema che funzioni meglio».