Molto più ricche le pensioni al Nord Al Sud le peggiori
Nel Mezzogiorno, infatti, l'importo medio della pensione non supera i 7.500 euro all'anno. Una cifra lontana dai 9.000 euro della media dei pensionati del Nord e dagli 8.800 di quelli del Centro. Lo rileva l'ultimo Rapporto annuale del Dipartimento per le politiche di sviluppo (Dps) del ministero dell'Economia e delle Finanze, facendo riferimento ai dati del 2002. Lo studio dimostra, infatti, come il diverso livello «storico» di sviluppo economico e di occupazione nelle singole aree del Paese sia ricaduto anche sulla distribuzione territoriale del numero di pensioni e, soprattutto, sulla differenza di importo. «Si crea così in un'area rimasta a lungo arretrata - spiega Fabrizio Barca, capo del Dps - un circolo vizioso per cui la scarsa ricchezza del passato genera pensioni basse in futuro. Per superarlo, lo Stato deve intervenire con politiche di perequazione». Mentre al Nord e al Centro l'assegno, calcolato per tutte le tipologie di prestazione, è decisamente superiore alla media nazionale, al Sud l'importo si riduce notevolmente. Fatta 100 la media italiana, infatti, nelle regioni settentrionali l'indice tocca il 106%. Al Centro, il valore scende al 104%, restando comunque superiore alla media, mentre al Sud crolla fino all'88%. Anche la distribuzione territoriale della spesa previdenziale conferma la maggiore consistenza delle pensioni del Nord. Oltre la metà del totale di questa voce va, infatti, alle regioni settentrionali (51,7%), il 27,1% è destinato al Sud e la quota più bassa (21,2%) al Centro. Nel Mezzogiorno, inoltre, il rapporto tra il valore delle pensioni e il numero dei pensionati si ribalta. Se al Nord e al Centro l'importo supera, in termini percentuali, i beneficiari delle prestazioni, al Sud avviene il contrario. In pratica, al Nord ci sono meno della metà del totale dei pensionati, mentre la spesa previdenziale è ben al di sopra del 50%. Nelle regioni settentrionali, infatti, vive il 48,7% dei pensionati, che però percepiscono complessivamente il 51,7% della spesa previdenziale. Il rapporto si mantiene anche al Centro, dove risiede il 20,5% dei pensionati, che assorbono il 21,5% del totale. Viceversa, al 30,8% di pensionati meridionali è destinato non più del 27,1% della spesa complessiva. I redditi da pensione nel 2002 (pari complessivamente a 189,3 miliardi di euro) sono cresciuti del 4,6% rispetto all'anno precedente, mentre il numero dei pensionati è calato di 16 mila unità (sono in tutto 16 milioni e 345 mila). Ma questo non ha portato un vantaggio nelle tasche di tutti i pensionati.