Fazio: «Bisogna recuperare competitività»

Richiesta di interventi strutturali, attenzione ai conti pubblici, sostegno alla domanda interna. E poi un forte invito all'unità del sistema bancario. Il governatore di Bankitalia ha rivolto il suo messaggio a un'attenta platea di banchieri e analisti, riuniti a Genova in occasione del decimo Forex. ALLARME COMPETITIVITÀ — «La perdita progressiva di competitività e la debolezza della domanda interna pongono a rischio le prospettive di sviluppo di un numero crescente di imprese - ha detto Fazio - . Rallentano la produttività e l'occupazione. La produzione industriale tra il '96 e il 2003 è aumentata in Italia del 5%, mentre nell'area dell'euro del 17%». INDUSTRIA IN DIFFICOLTÀ — «Le difficoltà della nostra industria vanno ben oltre quelle dei settori automobilistico e alimentare. Sull'evoluzione più recente della nostra economia incidono anche i dissesti di due importanti gruppi del settore alimentare» ha dichiarato il governatore, per il quale, in difficoltà è anche il motore produttivo italiano, che negli scorsi decenni ha creato ricchezza e occupazione. L'ESEMPIO DELLA FIAT — Per Fazio «con il sostegno del sistema bancario il gruppo Fiat ha ora imboccato la via del risanamento, alienando attività non strategiche per il settore. Gli ultimi dati disponibili indicano il ritorno a una quota di mercato in Italia superiore al 30%». MONITO ALLA RIPRESA — Nonostante per Fazio l'Italia sia in panne, può ripartire. A suo avviso, le difficoltà delle imprese vanno «ben oltre» le crisi di settore, la perdita di competitività, il crollo degli investimenti. Nonostante la situazione non sia affatto rosea, per il governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, «possiamo, dobbiamo» riuscire a «ristabilire la fiducia», sostenendo la crescita. Solo così sarà possibile «ridurre le imposte». Per un'inversione di tendenza servono, secondo il governatore, azioni concrete e interventi strutturali, riforme. «Anche in Italia», seguendo la scia della ripresa trainata dagli Usa e zoppicante in Europa, «dobbiamo muovere con decisione nella direzione di un più rapido sviluppo, di maggiore occupazione, di sicurezza per gli anziani, di prospettive valide per i nostri giovani». Occorre «il rilancio dei programmi di infrastrutture, innovazione e ricerca». IL RUOLO CHIAVE DI BANKITALIA — Per Fazio bisogna rafforzare la Consob e il sistema dei «controlli interni ed esterni» sulle aziende per tutelare il risparmio delle famiglie, che a fine 2002 avevano in portafoglio azioni e obbligazioni di imprese per la cifra astronomica di 290 miliardi di euro. Bene allora fa il Parlamento a impegnarsi per migliorare e integrare il sistema dei controlli sul risparmio, anche se la «cura» della funzione creditizia deve rimanere in Bankitalia. Ben venga un maggior «coordinamento nel governo della politica economica», perché «accresce l'efficacia degli interventi». Antonio Fazio è netto nella difesa del ruolo esercitato dalla Banca d'Italia. Del disegno di legge Tremonti da poco licenziato a Palazzo Chigi e non ancora approdato alle Camere, che affida a un atto unico del tandem Bankitalia-Antitrust la vigilanza sulle concentrazioni e fusioni tra istituti, il governatore non parla direttamente. Ma, in vista dell'iter parlamentare del provvedimento, ribadisce la necessità di mantenere «l'indipendenza delle istituzioni preposte ai controlli».