An l'ha spuntata, Sofri dovrà chiedere la grazia se la vuole
«Il Parlamento - spiega il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera Donato Bruno avvicinato dai giornalisti in Transatlantico - può risolvere la questione istituzionale che vede un potere del presidente della Repubblica limitato da quello del Guardasigilli. Prevedendo ad esempio che il ministro della Giustizia dia il suo parere obbligatorio, ma non vincolante. Sul fronte della domanda, però, il Parlamento può fare poco perché si entra nella sfera privata dell'interessato». «Del resto - aggiunge - l'intenzione è quella di ampliare il più possibile la platea di coloro che potranno chiedere la grazia». Una delle ipotesi sulle quali si potrebbe aprire un confronto in Comitato dei nove, convocato per martedì prossimo, è quella suggerita da Francesco Nitto Palma (FI) che prevede che a chiedere la grazia al Capo dello Stato possa essere anche un gruppo di parlamentari. «Come ho detto più volte in commissione - spiega Nitto Palma - sono convinto che il potere del Capo dello Stato debba essere assistito da una domanda di grazia. Così credo che una soluzione che potrebbe accontentare tutti, anche chi è contrario a prevedere l'obbligatorietà della richiesta, sia quella che a presentarla possa essere anche un gruppo di parlamentari». «Di questa richiesta - prosegue - ne dovrà essere ufficialmente informato l'interessato, che potrà opporsi o tacere». In attesa che il Comitato dei nove si riunisca e che si arrivi ad un accordo, il centrosinistra avverte: se si lascia nel testo l'obbligo di presentare la domanda noi voteremo contro. «Il deputato di An Nuccio Carrara - racconta Marco Boato (Verdi) - questa mattina nella riunione del Comitato dei nove che c'è stata prima della seduta in Aula è stato chiarissimo. Ha detto che il suo gruppo vuole tre cose: che venga eliminato il famoso comma 7, quello che è stato aggiunto in commissione e che prevede che la grazia possa essere concessa anche autonomamente dal presidente della Repubblica (quindi senza domanda); che venga approvato l'emendamento presentato dal suo collega di partito Enzo Trantino che prevede che ci sia l'assenso dell'interessato alla concessione del beneficio. E che si stabilisca l'impossibilità per il "graziato" di candidarsi. E io - sottolinea Boato - altrettanto chiaramente ho risposto che se dovessero passare queste richieste, soprattutto le prime due, io, e credo con me quasi tutto il centrosinistra, voteremo contro».