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An, è sindrome da «una cifra» Un sondaggio: il partito arriva a stento all'8%, sorpasso dell'Udc

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Scherzando, ovviamente. Ma stavolta il lazzo s'è materializzato su una scrivania di via della Scrofa, sede di Alleanza nazionale. È arrivato un sondaggio di una società milanese che sembra parlare chiaro: il partito di Gianfranco Fini si fermerebbe all'8%. Anzi, per dirla tutta non ci arriva neppure, visto che i consensi non andrebbero oltre il 7,8%. Ma l'indagine demoscopica rivela anche un altro dato: si concretizzerebbe il clamoroso sorpasso dell'Udc, i cui consensi sarebbero proprio oltre quell'8%. Va detto comunque che i vari sondaggi che circolano nelle sedi dei partiti in queste ultime settimane danno dati contrastanti. Al punto che i leader, sia della Cdl sia dell'Ulivo, sono ancora molto prudenti nel giudicarli. Anche perché sono due gli elementi fondamentali che pesano. Il primo è che ci sono soggetti nuovi, come la lista unitaria dell'Ulivo, che non sono stati testati ancora essendo poco conosciuti dall'elettorato. Il secondo è la quota d'indecisi molto alta. Tuttavia, proprio in casa An, appena il mese scorso era circolato un sondaggio che accreditava un 13-14% al partito di Fini, percentuale dalla quale è partita l'impostazione della prossima campagna elettorale. Anche se i dati sono ancora contraddittori, quell'8% fa male in via della Scrofa. E scoppia la sindrome da «una cifra», ovvero la paura che la destra riesca a superare una percentuale a due numeri, non oltre insomma il 10%. Che sarebbe già una bella sconfitta, visto An «parte» dal 12% conquistato alle elezioni politiche del 2001. Un clima così s'era visto soltanto alle elezioni europee del '99, quando con l'esperimento dell'Elefantino il partito di Fini raggiunse il 10,6%. L'allarme dunque è già scattato. È evidente che la verifica infinita ha dato un colpo all'immagine del vicepremier, con la lotta per le poltrone e le ragioni della fibrillazione che sembrano incomprensibili persino all'elettorato tradizionalmente finiano. Basta dare uno sguardo al sito destrasociale.org (vicino ma indipendente alla corrente di Alemanno e Storace) per rendersi conto che la maggior parte, il 44%, dichiara che alle prossime elezioni voterà la lista Mussolini contro il 36% che si schiera con An. Persino nei forum sul sito ufficiale del partito ci si chiede: «Che cosa siamo diventati?», oppure «Perché volete far cadere il governo?». F. D. O.

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