di LANFRANCO PALAZZOLO IL capogruppo della Lega Nord alla Camera dei deputati Alessandro ...
Presidente Cè, è daccordo per un dibattito parlamentare sulla verifica? «Se fosse Berlusconi a chiederlo sulle priorità di questo governo, sì. Se questa verifica consiste in un pronunciamento del Parlamento non ci sarebbe nulla di male. Trovo questa una proposta positiva». Quali sono le richieste delle altre forze della Cdl sulla verifica? «C'è chi invoca la collegialità, ma di fatto vuole mettere il proprio imprimatur sulla distribuzione delle risorse secondo una politica che non è quella dichiarata agli elettori e che segue gli schemi della Prima Repubblica. Questa è la mia valutazione. Da una parte ci siamo noi e gran parte di Forza italia e dall'altra ci sono An e Udc che vogliono frenare sulle riforme». C'è un caso Follini? «Un incarico a Follini può essere giusto se questo significa maggiore corresponsabilità nella gestione del Governo. Anche altri leader sono impegnati in prima persona. Ma quello dei posti è un aspetto tattico che può dare dei risultati positivi. La questione di fondo è quella delle riforme. A questo punto, ritengo che il passaggio parlamentare della verifica metterebbe ognuno di fronte alle proprie responsabilità». E il Consiglio di Gabinetto? «È un'iniziativa positiva. Dovrebbe essere il consiglio dei ministri a svolgere adeguatamente questo compito nel confronto tra le forze politiche di Governo. Ma è anche vero che nel Consiglio dei ministri non tutti i leader della coalizione sono rappresentati anche se hanno delegati autorevoli in seno al Governo. Se è questo il problema della verifica risolviamolo». Come giudica l'interventismo di Casini in questa fase delicata? «Casini è uno che sa fare politica e come Presidente della Camera fa politica. Questo non vuol dire che quando dice che la gente non comprende il meccanismo della verifica corrisponda al vero. Credo che Casini abbia la necessaria autorevolezza per dare un impulso adeguato affinché questa fase, non sicuramente tra le più edificanti, abbia una conclusione». E Gasparri pronto a dimettersi? «È un colpo di teatro. Non mi ha impressionato».