Prodi: su simbolo decisione condivisa Parisi: nessun compromesso. Mastella: ci sono stonature che non aiutano
Presidente, è la prima volta che torna in questa sede? «Sì», risponde Romano Prodi, sceso dalla sua macchina, ai giornalisti che lo avvicinano mentre varca l'ingresso della sede dei Democratici oggi sede della Lista unitaria per l'Europa, per il vertice con i leader dei partiti promotori. È emozionato? «Adesso vediamo», si limita a rispondere Prodi sorridendo, ma poi afferma: sul simbolo prenderemo una decisione condivisa, prima eravamo litigiosi, ora c'è una bella unità». Poco dopo giunge Arturo Parisi che commenta così il ritorno di Prodi in una piazza ormai simbolicamente legata all'Ulivo: «È un cammino che continua - afferma - perchè non l'abbiamo mai interrotto in questi anni». Si parla di simbolo e del nome della lista. Avete già individuato una sorta di soluzione di compromesso, visto le polemiche della vigilia? «No, non c'è nessun compromesso, noi vogliamo che sia possibile rappresentare per tutti i partiti dell'Ulivo, sia per quelli che rappresentano la stragrande maggioranza dei nostri lettori, sia la minoranza che ha deciso di non aderire, il comune riferimento all'Ulivo». Ma non tutti sono dello stesso parere. Mastella, ad esempio si rivolge all'Ulivo e dice: «Nella polemica che vi contrappone agli altri partiti della coalizione c'è una visione notarile che stona vistosamente con lo spirito che ha animato e anima tutto l'Ulivo, il cui simbolo - tengo a ricordarvi - è patrimonio comune ed è il simbolo dell'intera coalizione, non di parti di essa». Il leader dell'Alleanza Popolare-Udeur afferma che il simbolo unitario dell'Ulivo «per ragioni etiche e politiche, dovrebbe essere utilizzato solo quando tutti sono d'accordo». «Qual è, infatti, il significato di presentare, su di un tema importante e complesso come quello delle pensioni, per esempio, prima un progetto della Margherita e, subito dopo, un'altro dei Ds? Dove sta la coalizione e il suo programma di governo alternativo a quello del centrodestra? Sono stonature che non aiutano a stare insieme e minano la credibilità dell'Ulivo». Alfonso Pecoraro Scanio invita invece i partiti della lista riformista a evitare di fare «tentativi di marketing, furbate sul simbolo».azioni di marketing di stampo berlusconiano».