Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

LA riforma Biagi non sembra aver sortito ancora effetti positivi sulla disponibilità delle imprese ad assumere.

default_image

  • a
  • a
  • a

Gli imprenditori intervistati che hanno dichiarato di essere pronti a fare assunzioni nel prossimo anno sono infatti il 25,7%, esattamente la stessa quota (25,8%) di quante hanno fatto la medesima affermazione ad ottobre 2002, in occasione di una rilevazione semestrale Isfol. Anche per quanto riguarda i canali di reclutamento, uno dei principali campi su cui incidono le novità legislative, l'indagine rivela che delle 5.800 imprese intervistate, dichiara di voler fare ricorso ad agenzie il 29,5% di quelle intenzionate ad assumere. LAVORO INTERINALE. Il 18,4% degli intervistati dall'Isae, inoltre, dichiara l'intenzione di fare ricorso al lavoro interinale; tale quota sale al 21,2% se si include lo staff leasing, e cioè il lavoro interinale a tempo indeterminato. In questo caso, il confronto con la precedente rilevazione dell'Isfol evidenzia una crescita di interesse per questa tipologia di lavoro: la quota di assunzioni attraverso agenzie interinali tra ottobre 2001 e ottobre 2002 era stata infatti del 7,8%. Cresce anche l'interesse per le agenzie private di collocamento: è infatti dell'11% la quota delle imprese interessate a questo canale e la percentuale sale al 14,8% se si comprendono i nuovi soggetti contemplati dalla riforma Biagi. In passato, come rivela l'Isfol, l'interesse per le agenzie private era molto esiguo (3,6% che saliva al 10,6 comprendendo le associazioni di rappresentanza o istituti di formazione). PART TIME. Per quanto riguarda le tipologie di lavoro, l'altro elemento di novità della riforma, il ricorso al part time non sembra riscuotere maggiore successo. La percentuale delle imprese che ha risposto di esserne interessata è del 13,2, una quota non molto alta e soprattutto non molto distante da quella relativa alla diffusione del lavoro part time tra gli occupati dipendenti in genere (9,2% ad ottobre 2003). CONTRATTI A PROGETTO. Sulla nuova tipologia di contratto, che va a sostituire i CoCoCo, si concentra l'interesse del 14,1% delle imprese che hanno dichiarato l'intenzione di voler assumere. JOB ON CALL. L'interesse per il lavoro intermittente è manifestato da poco meno del 10% delle imprese che vogliono assumere. NUOVI CONTRATTI: le nuove tipologie di lavoro introdotte dalla legge Biagi non sono molto conosciute dagli imprenditori. Per il Jon on call, ad esempio, a fronte di un 10% di imprese interessate c'è un 24,6% di società che dichiara di non conoscere ancora la normativa specifica. APPRENDISTATO. Dall'indagine Isae risulta confermato l'interesse per i contratti di apprendistato, dopo che la procedura di infrazione Ue ha reso incerto il futuro dei contratti di formazione lavoro. Il 40,4% delle imprese si dichiara infatti interessato ad assumere in questa forma mentre c'è un altro 37,2% intenzionato a ricorrere ai contratti di inserimento che dovrebbero prendere il posto dei contratti di formazione lavoro.

Dai blog