In bilico le poltrone di Mengozzi e Cimoli. Testore (Finmeccanica) pronto a traslocare al Poligrafico. Nel mirino Eni ed Enel
Per alcuni le conseguenze stanno diventando pesanti in quanto si è arrivati ad una vera e propria paralisi decisionale. Al palo Alitalia, Ferrovie ma novità potrebbero esserci anche per Eni e Enel. Ma anche per l'Antitrust, alla luce della riforma sulle Autorità per il Risparmio, si prospettano cambiamenti che potrebbero andare oltre la nomina del successore di Giuseppe Tesauro in scadenza. Ma vediamo quale è lo scenario che si prospetta. Le nomine ma soprattutto le politica di indirizzo che sarà data agli enti, dipenderanno dalla possibilità o meno che Fini e quindi Alleanza Nazionale, prenda in mano le redini della politica economica. Se il quadro di riferimento cambierà in questo senso, con un maggior peso di An, la prima a esserne condizionata sarà l'Alitalia. La compagnia è in una situazione di stallo. Rinviata la decisione sulla privatizzazione come pure quella sull'introduzione degli ammortizzatori sociali. Fino ad ora la Lega e Tremonti hanno frenato sulla privatizzazione e lavorato per un potenziamento dello scalo di Malpensa. In più la Lega non ha mai nascosto di non vedere di buon grado un'alleanza con Air France. Se la verifica di governo darà il coordinamento economico ad An, tutto verrebbe rimesso in discussione. Ovvero un bilanciamento tra scali del nord e Fiumicino e accelerazione sulla privatizzazione per agganciarsi all'alleanza Air France-Klm. Conseguenze anche sui vertici. L'amministratore delegato di Alitalia Francesco Mengozzi ha puntato tutto sul piano industriale che ha come architrave i tagli. Se il piano dovesse essere rimesso in discussione Mengozzi ne uscirebbe indebolito e la sua poltrona potrebbe vacillare. Più saldo in sella il presidente Giuseppe Bonomi meno legato alla riuscita del piano industriale. Partita aperta anche alle Ferrovie. L'amministratore delegato e presidente Giancarlo Cimoli è stato confermato fino al 30 aprile. An e Udc hanno bloccato il tentativo del ministro dei Trasporti Pietro Lunardi di sostituire Cimoli con il tandem Staderini-Ciucci. Difficile infatti non riconoscere i risultati raggiunti dall'ad che ha riportato le Fs in utile dopo decenni di passivo. Ad aprile dopo la verifica, però i giochi per le Fs si riapriranno con un effetto domino sugli altri enti. Nella maggioranza infatti non si esclude una manovra a incastro tra nomine Fs e quelle Alitalia con un meccanismo di bilanciamenti politici. Cambiamenti in vista in Finmeccanica. L'attuale amministratore delegato Roberto Testore sarebbe in partenza per il Poligrafico. Tra Testore e il presidente Guarguaglini infatti da tempo non c'è grande sintonia. Uscito Testore, Guardguaglini assumerebbe anche le deleghe dell'amministratore delegato. La ridefinizione del quadro politico potrebbe rimettere in ballo i vertici di Enel e Eni. Per il numero uno dell'Enel Paolo Scaroni ci sono importanti appuntamenti in vista a cominciare dai collocamenti di Terna e Wind. Per Terna si tratta di mettere in Borsa entro l'estate il 50% mentre Wind dovrebbe essere finanziariamente indipendente sempre per la prossima estate. Il debutto in Borsa della società di tlc non è stato ancora fissato perchè si attende che la situazione borsistica sia favorevole. Difficile quindi pensare ad uno spostamento di Scaroni anche perchè gode dell'appoggio di tutta la maggioranza. Semmai potrebbe entrare in gioco qualora ci dovessero essere degli spostamenti all'Eni. Qui l'amministratore delegato Vittorio Mincato scade nel 2005 ma per problemi di età potrebbe veder risolto prima il suo impegno. In questo caso potrebbe entrare in gioco Scaroni. L'attuale numero uno dell'Enel, prima del suo approdo al gruppo elettrico, era stato indicato anche per l'Eni. Per il «cane a sei zampe» si era fatto anche il nome del ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano in caso di rimpasto di governo. Novità in arrivo per l'Antitrust. Il presidente Giuseppe Tesauro sta ultimando il suo mandato. Il c