Verifica e rimpasto, Berlusconi incalza l'Udc
Silvio Berlusconi mette nell'angolo l'Udc e chiede sostanzialmente che chiuda la verifica dando il nome dle suo esponente da nominare ministro. Il premier, abbandonato quel «che cos'è la verifica?» della mattina, «apre» a nuove soluzioni nell'esecutivo per chiudere una messa punto che dura ormai da tempo. «Sono sempre stato aperto a un miglioramento della squadra di governo», ribadisce, quasi come se volesse ripetere una frase detta in privato. «Quindi - precisa il premier - se ci vengono presentate delle possibilità di, come suol dirsi, new entry nella squadra di governo che apportino un suo potenziamento, ho sempre detto sì. L'ho detto fin dal primo giorno, ribadisco il mio sì anche adesso». E lancia così la palla agli alleati della Cdl: «Credo che debbano presentarci, finalmente, delle richieste concrete e precise. Cosa che, devo dire, fino ad ora non è accaduto», si sfoga il Cavaliere. Quanto alle ultime dichiarazioni del ministro per le Riforme, Umberto Bossi, che lo invitava ad aggiornare la squadra di governo cambiando 4-5 ministri per evitare di «arrivare bollito alle europee», il premier sdrammatizza: «Non è realtà, forse Bossi denuncia le intenzioni di qualcuno...». Quindi nota: «È difficile ritrovare (nei media, ndr) qualcosa che rispecchi veramente ciò che accade e soprattutto ciò che penso e dico». In particolare il Cavaliere se la prende con la tendenza ad amplificare i contrasti interni tra gli alleati: «Non vedo come quelle che sono dialettiche normali -spiega- vengano amplificate e rese pubbliche, dando un'immagine della coalizione diversa dalla realtà e dalla sostanza». E ribadisce una politica che ha la sua ragion d'essere in posizioni e comportamenti che sono «contro la politica delle baruffe, delle liti, delle trattative sottobanco», in direzione piuttosto di «una politica propositiva, costruttiva, che deve guardare alle cose concrete da fare insieme rispettando il mandato dei nostri elettori». E anche qui precisa: «Questo penso sia condiviso anche dai miei alleati». (segue) Nessun commento arriva da parte di Marco Follini su «quando» incontrerà Sivio Berlusconi per la verifica di governo. «Sono qui al Congresso del Partito popolare europeo. Possiamo parlare di temi europei: dalla Convenzione al popolarismo europeo, alla moneta unica», taglia corto l'esponente centrista. Immediata, invece, la replica al premier, del coordinatore di Alleanza nazionale, Ignazio La Russa. An - fa sapere - ha già presentato per iscritto richieste concrete al presidente del Consiglio e, prima di renderle note, attende di conoscere le sue risposte. «Sono certo - afferma l'esponente del partito di via della Scrofa- che Berlusconi non si rivolge ad An, poiché sa bene che le richieste concrete che chiede agli alleati sono state da noi avanzate, sia per quel che riguarda le priorità delle azioni di governo nella seconda fase della legislatura, sia per quel che riguarda le iniziative da assumere per giungere a una effettiva collegialità nelle scelte di politica economica». «In quest'ultimo caso -precisa La Russa- si tratta di richieste tanto concrete quanto trasparenti, perché messe per iscritto». «Per doverosa correttezza -conclude il coordinatore del partito del vicepremier- attendiamo, prima di renderle note, di conoscere il suo parere definitivo. Cosa che finora non è accaduta», puntualizza. Quanto ai tempi della verifica, il coordinatore di An taglia corto: «A volte ciò che è infinito, finisce in un attimo».