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«Siamo offesi, l'Annunziata faccia un gesto»

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Ma sottolinea: «Dipende da cosa farà la presidente» che dopo le dichiarazioni alla stampa estera ha ripetuto le sue accuse in consiglio. E ribadisce: sono «personalmente offeso». Una ricucitura è possibile? «Voglio sperarlo anch'io - ha risposto Alberoni, avvicinando dai giornalisti ad un convegno della Fondazione Rosselli -. Ma il fatto di dire davanti alla stampa estera che Berlusconi chiama i consiglieri per dare indicazioni mi ha personalmente offeso. A me non è mai successo e non voglio fare la figura del cialtrone». Ora, ha aggiunto, «dipende da cosa farà lei, che martedì è tornata in cda ribadendo le sue accuse. La cosa è grave e può mandare tutto a catafascio, ma la verità è che in questi mesi abbiamo sempre lavorato e bene, con il 98% delle decisioni prese all'unanimità e anche martedì scorso abbiamo lavorato». A questo punto però, ripete il consigliere anziano di Viale Mazzini, la presidente Annunziata «qualcosa deve fare». E insiste: «Io sono estraneo al mondo romano. Non voglio fare il senatore, non voglio fare il ministro, non voglio fare il presidente del Consiglio, non è mai stato nei miei sogni. Ho sempre fatto lo studioso, per questo sono conosciuto in tutto il mondo e non voglio fare il cialtrone. Anche perchè a me gli ordini non li dà nessuno. Io non obbedisco, non ho mai ubbidito in vita mia». Lo sfogo diventa inarrestabile: «La realtà è che in consiglio lavoriamo bene, approviamo le cose. Poi la Lucia fa le sparate fuori, sui giornali, fa la giornalista, politica e questo dà un po' fastidio. Ma quando manda all'estero quest'immagine di noi, è troppo. Anche perché io queste cose non le ho mai fatte. Con me le telefonate non le hanno mai fatte. Anche perché sanno che è inutile farle». Dal canto suo l'Annunziata non replica e non commenta neanche un sondaggio secondo il quale il 40% degli italiani non vuole le sue dimissioni. Si limita a dire che «Gianni Minoli è il re mida della Tv, qualunque cosa tocca diventa oro». L'Ulivo, intanto, chiede una commissione d'inchiesta sulle ingerenze politiche. Insomma, chiede che s'indaghi sul caso raccontato dalla Annunziata assegnando alla commissione parlamentere di vigilanza i poteri della magistratura. La Vigilanza come Torquemada? Si domanda il senatore Michele Bonatesta, membro della commissione di Vigilanza. «Dalla sinistra un'iniziativa da "campagna elettorale", nata sulle false accuse di Lucia Annunziata, smentita e sfiduciata dai consiglieri del suo stesso Cda», aggiunge il senatore di Forza Italia Paolo Barelli.

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