Il Ppe apre al «sociale» e avverte: «Nostro il prossimo presidente»
Questo è uno dei propositi enunciati dal Partito Popolare Europeo nel proprio manifesto elettorale, approvato ieri al congresso di Bruxelles ed espressamente condiviso da Silvio Berlusconi. Aprendo una lunga campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo, i 65 partiti aderenti al Ppe ne hanno definito gli obiettivi di legislatura, tra cui iniziative in parte inedite per il consolidamento di «libertà, sicurezza e stato di diritto». «Il fattore principale che ci unisce - ha affermato Berlusconi al congresso del Ppe - è quello dell'economia sociale di mercato e della solidarietà». Il presidente del Consiglio, intervenuto a Bruxelles come leader di Forza Italia, ha poi elencato "tutti gli altri principi" che a suo giudizio associano i partiti popolari, cristiano-democratici o conservatori d'Europa: «Accrescere il benessere, facilitare la creazione di posti di lavoro e la competitività delle nostre imprese», nonché «investire sulla ricerca e sulla formazione dei nostri giovani». Nel programma d'azione del Ppe per la prossima legislatura dell'Ue, il congresso di Bruxelles ha incluso l'impegno a ridurre la pressione fiscale sulle imprese al 40% del pil europeo. Berlusconi ha perfino suggerito che lo slogan elettorale del Ppe sia «meno tasse per tutti». Il Partito Popolare Europeo, cui aderiscono anche l'Udc di Follini, il Ppi di Castagnetti, l'Udeur di Mastella e la Suedtiroler Volkspartei, propugna, inoltre, la ricerca sulle biotecnologie, così come riforme dei sistemi nazionali d'istruzione, che introducano ovunque l'insegnamento di almeno due lingue straniere. Nel manifesto del Ppe si confermano come «massime priorità» anche la lotta contro i cambiamenti climatici e l'impegno per la sicurezza alimentare. «L'Unione Europea - si legge poi nello stesso documento - deve essere preparata a sostenere quei Paesi che abbiano problemi nel sorvegliare i propri confini». Per prevenire l'immigrazione illegale nell'Ue, il manifesto del Ppe propone, quindi, «un corpo europeo di polizia di frontiera». Per lo Spazio Europeo di libertà, sicurezza e giustizia, il Ppe invoca altresì un rafforzamento di Europol ed Eurojust, e la creazione di un procuratore pubblico comunitario. Confidando di conservare la maggioranza al Parlamento Europeo dopo le elezioni del 10-13 giugno, il Ppe chiede, inoltre, che il nuovo Presidente della Commissione Ue venga scelto tra personalità del partito vincitore.