di GIANNI DI CAPUA SASSARI — Scontro sulle riforme, maggioranza in difficoltà, divisioni ...

E ancora la campagna elettorale deve iniziare! Visto dal Quirinale, il quadro politico appare davvero preoccupante. Carlo Azeglio Ciampi non lo nasconde. Lancia l'allarme e torna a indicare a tutte le forze politiche la via del dialogo costruttivo, della concordia, del rispetto reciproco. Lo ha fatto altre volte, ma stavolta usa parole più forti che mai: «Io dico "no" all'Italia dell'odio: questo sentimento è e deve restare estraneo all'animo degli italiani». Il monito del presidente della Repubblica giunge da Sassari dove si trova in visita ufficiale, accompagnato dal ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu. Sta spronando gli amministratori locali a una maggiore iniziativa. Chiede loro di «fare squadra» per affrontare i problemi. Indica «la responsabilità della classe dirigente di sviluppare la capacità di cantare in coro». E a questo punto allarga la visuale, fino alle prossime elezioni politiche, nel 2006. «Da Sassari, il mio pensiero corre all'Italia. Non posso non ripetere un messaggio che - dice, con severità - ho già rivolto più volte. Il mio è un messaggio di pacificazione degli animi. È un pressante invito, rivolto alle forze politiche, ad abbassare i toni dello scontro, in vista di appuntamenti elettorali che si succederanno per tre anni consecutivi. È un invito rivolto a tutte le istituzioni, a tutti i poteri dello Stato, che nello scontro deperisce. È un nuovo invito al dialogo. Non mi stanco nè mi stancherò di ripeterlo. Un clima di rispetto reciproco è la premessa del successo e del progresso della Nazione». Ciampi ha pesato le parole una per una. Le legge, senza cambiare una virgola, dal testo che poi viene distribuito ai giornalisti. Scandisce con forza quel «no all'Italia dell'odio». Lo motiva puntigliosamente: «Un clima di scontro frontale fra le forze politiche è un freno al benessere di tutti. La demonizzazione degli avversari politici e sociali non credo giovi alle fortune elettorali. Di certo, danneggia le fortune dei cittadini». L'attenzione, dunque, non è a questa o quella vicenda, ma al modo di affrontare tutti i problemi del Paese, a cominciare «dalle cose per le quali la gente si preoccupa». Come si può rispondere a queste preoccupazioni, in questo clima? Non si può. «I grandi cambiamenti, e anche la gestione quotidiana dei problemi - afferma - si giovano della concordia e sono frenati da un clima di discordia. Lo scontro rende più difficile anche la ricerca di soluzioni dei problemi quotidiani che preoccupano la gente comune: i problemi del lavoro, dell'occupazione, della conclusione positiva delle vertenze sociali. Tutte cose che toccano direttamente la vita e il benessere dei cittadini, ansiosi di vedere rilanciato lo sviluppo dell'economia, la crescita in termini reali del reddito». In conclusione, promette solennemente che difenderà l'unità nazionale «a tutti i costi». L'altro giorno, a Oristano, Ciampi aveva parlato della vicenda Parmalat, per dire che bisogna separare nettamente ciò che è marcio da ciò che e sano, e che bisogna agire senza ritardi per tutelare i lavoratori e i risparmiatori, anche varando nuove regole. Si deve pensare che su tutte queste cose, da oggi l'alta vigilanza del Quirinale, sarà ancora più attenta. Per il sottosegretario alla Funzione Pubblica Learco Saporito, di An, «le parole del presidente giungono quanto mai opportune alla vigilia di una lunga campagna elettorale che non si preannuncia facile». «La politica - aggiunge Saporito - deve restituire serenità ai cittadini, i quali vogliono prima di tutto essere messi nella condizione di poter confrontare bilanci e programmi, non assistere a corride che mettono in cattiva luce l'intero paese».