Raffica di denunce dei risparmiatori alla procura di Milano. Oggi l'interrogatorio di Tonna Parmalat, sono in centomila a chiedere i danni
Sono salite a circa 100 mila le denunce di coloro che hanno acquistato azioni e obbligazioni Parmalat arrivate in procura a Milano e che chiedono di essere risarciti. Per vagliare le denunce, che sono state presentate sia personalmente dagli investitori sia tramite il sito aperto appositamente dalla procura, è stata messa a disposizione una apposita stanza al quinto piano del palazzo di giustizia. Le denunce cartacee dovranno essere scannerizzate per essere poi trasferite su computer. Sul fronte delle indagini invece, si è svolto ieri un lungo incontro, significativamente nell'ufficio del pm parmigiano Vincenzo Picciotti che si occupa più direttamente della posizione dell'ex direttore finanziario di Parmalat, Fausto Tonna. Perchè, a quanto si è appreso, i sostituti milanesi Francesco Greco, Eugenio Fusco e Carlo Nocerino, di Tonna soprattutto avrebbero parlato con i colleghi di Parma, titolari dell'inchiesta che sempre più si incrocia con quella in corso nel capoluogo lombardo, che riguarda le storture del mercato e ha ormai lambito il mondo bancario. Tonna sarà nuovamente sentito oggi, in carcere, dopo il lungo interrogatorio sospeso lunedì ad ora tarda, davanti a Picciotti. Durante l'atto sarebbero emerse dichiarazioni contrastanti con quelle rese in precedenza dalla mente finanziaria del gruppo di Collecchio prima e dopo il suo arresto, il 31 dicembre scorso. È sfumata ieri la possibilità di fare domande all'ex contabile di Parmalat Gianfranco Bocchi che pure entrambe le procure hanno interesse a interrogare nuovamente, ma che in giornata ha dato forfait in quanto non sta bene ed è molto provato, secondo i suoi legali dopo la decisione del gip di Parma di non concedergli gli arresti domiciliari, visto il parere negativo dei pm. Nel primo giorno dell'era post Giovanni Panebianco (il procuratore di Parma l'altro ieri, con una lettera al Csm dai toni fortemente polemici ha chiesto il pensionamento dopo il suo coinvolgimento in un procedimento per corruzione a Firenze) le indagini sono proseguite a spron battuto: in mattinata sono stati perquisiti lo studio e la casa del commercialista Antonio Bevilacqua, ex presidente del collegio dei sindaci di Parmalat spa e ora indagato con l'accusa di concorso in bancarotta fraudolenta. Le Fiamme Gialle cercavano, e hanno trovato, i libri del collegio sindacale, con i verbali delle riunioni dell'organismo di controllo che ora gli investigatori stanno analizzando molto attentamente. Nelle stesse ore, altri militari della Guardia di Finanza di Bologna, ai quali sono delegate le indagini, facevano vista alla Carnini di Como. Qui hanno sequestrato il pacchetto azionario della società e avuto copia del libro dei soci. Nemmeno ieri non si è tenuto l'interrogatorio da parte dei pm milanesi dell'ex presidente della Parmalat, Calisto Tanzi. Lo ha riferito il legale di Tanzi, Fabio Belloni, lasciando gli uffici della procura di Milano. Belloni ha inoltre ribadito la propria contrarietà alla possibilità che la procura di Milano chieda il processo immediato per il reato di aggiotaggio, false comunicazioni dei revisori e ostacolo all'autorità di vigilanza. Ieri il professor Vittorino Andreoli - al quale è stato affidato il compito di accertare le condizioni psicologiche del detenuto unite ai problemi cardiaci determinino l'incompatibilità con il carcere - ha inviato ai difensori di Tanzi la relazione sulla consulenza psichiatrica.